Si riaccendono le ruspe, giù il murale di Senna

PADOVA. L’opera d’arte di Alessio B sarà demolita. La giunta di Sergio Giordani ha deciso all’unanimità. A nulla è valsa la strenua difesa dell’assessore alla cultura Andrea Colasio. Il progetto va avanti così come deciso dall’assessore ai lavori pubblici Andrea Micalizzi e questa mattina, con la conclusione dell’intervento di demolizione dell’ex Avis, sarà abbattuto il muro. Addio al volto di Ayrton Senna, addio alla veduta di Rio e al suo Cristo Redentore che facevano, di quell’angolo di piazza De Gasperi, un frammento calato nella contemporaneità artistica del suo tempo. Addio alla simbiosi d’anime di artisti internazionali. Ha prevalso l’urlo di dolore dei residenti. Si sono imposti con vagonate di email che hanno sopraffatto gli amministratori di palazzo Moroni, in primis Colasio. «Ho ricevuto tantissime prese di posizione preoccupate da parte degli abitanti e dei negozianti», rivela l’assessore alla cultura. «È evidente che in quell’area c’è un grande malessere e dobbiamo, da politici, prenderne atto. Ora con il sindaco stiamo studiando una strategia perché, di fronte a una scelta così forte, è necessario anche contemperare i 700 like allo stop dell’abbattimento».

Il pericolo intuito dall’amministrazione era la contrapposizione tra artisti e residenti, una bomba ad orologeria che hanno cercato di disinnescare sul nascere. «Immaginare gli artisti contro i cittadini che abitano tra via Trieste e piazza De Gasperi», spiega Colasio, «sarebbe stata una situazione ancora più sbagliata. Non potevo ignorare il dramma dei residenti che vivono e hanno vissuto sulla loro pelle un pesante degrado». Dunque immolato il murale e scuse pubbliche all’artista: «Avrei voluto salvaguardare l’operae e chiedo scusa ad Alessio B», continua Colasio. «A dimostrazione del fatto che io e la città siamo aperti e interessati alla street art, stiamo organizzando una biennale. Come un’araba fenice sulle ceneri del muro, si apre una grande opportunità che sarà fatta di spazi per Alessio e per gli altri artisti».
Perché il sacrificio non sia vano. «Stiamo mappando i graffiti della città e, contemporaneamente, stiamo pianificando un progetto rivolto anche agli esponenti internazionali dell’arte di strada. Sarebbe stato molto bello salvare l’opera di Alessio B, di cui la città va fiera, ho giocato tutte le mie carte e penso ancora sarebbe stato un elemento di rigenerazione urbana, tanto più che perdiamo per sempre il bel segno di unione artistica con i writers di Rennes, ma io per primo ho letto la preoccupazione delle persone. Quel muro sarebbe rimasto come pervicace stigma del degrado. Sono stato costretto a contemperare le esigenze degli artisti con le preoccupazioni dei cittadini».
Tanto unanime è stata la decisione in giunta, tanto unanime la squadra di Giordani vuole manifestare l’intenzione di rilanciare un grande progetto sulla street art. Per convincere, malgrado la ruspa di questa mattina, che «non siamo una città di provincia», assicura Colasio. «Io e il sindaco ci prendiamo l’impegno di puntare sulla street art proprio in città con una biennale».
Elvira Scigliano
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