Si rivede l’istrice dei Colli euganei. Il Parco: «Diamogli un nome»

Ha dei lunghissimi aculei bianchi e neri, si muove silenzioso solo di notte e per la seconda volta si è fatto vedere nei Colli Euganei. Si tratta dell’istrice, un curioso mammifero molto raro in Veneto che è stato avvistato ad Este grazie ad una fototrappola. Il Parco euganeo continua ad arricchirsi di specie faunistiche che non si erano mai viste prima: dopo l’arrivo dei cinghiali, dei daini e del lupo, ora tra i sentieri colligiani si aggira anche il piccolo animale tipico del centro e del sud Italia.
L’appassionato naturalista Roberto Bottecchio, attraverso il posizionamento di apposite fototrappole nella sua casa ad Este, la scorsa notte ha ripreso il passaggio del roditore tra l’erba del suo giardino. Nell’aprile del 2021 l’animaletto con gli aculei era finito accidentalmente in una trappola per la cattura dei cinghiali nella zona di Rivadolmo di Baone. Il mammifero, forse affamato, era stato attirato dalle esche per gli ungulati e dopo essersi introdotto nella trappola non era più riuscito ad uscire. I selecontrollori erano rimasti molto stupiti dalla sua presenza, dato che l’animale non era mai stato visto nella zona collinare euganea.
Dopo questo primo avvistamento, l’istrice, che non è pericoloso per l’uomo e per l’ambiente, non si era più fatto vedere, sino alla scorsa notte, quando ha attraversato il giardino del naturalista.
«Siamo felici che si sia fatto rivedere» spiega il vicepresidente del Parco Colli Euganei, Antonio Scarabello «Ormai è entrato a far parte della nostra comunità e ci piacerebbe che i bambini delle scuole gli dessero un nome, magari in un progetto che potrebbe rientrare nelle nostre attività di educazione naturalistica. Eravamo quasi sicuri che si trovasse ancora nella zona di Baone ed ora ne abbiamo la certezza. Si è ben ambientato e per questo invito i cittadini ed i visitatori a rispettarlo in caso lo incontrassero, è una presenza preziosa e va tutelata».
L’animale con grande probabilità non è arrivato da solo nel comprensorio euganeo ma, come già accaduto per altre specie, è stato introdotto nel territorio dalla mano dell’uomo.Giada Zandonà
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