Si vota per le elezioni provinciali: affluenza alta, è all’82%
Alle urne 1.327 tra sindaci e consiglieri comunali di tutta la provincia euganea. In tarda serata i risultati

Alta affluenza alle elezioni provinciali di Padova, che sono in corso fino alle 20 di domenica 16 marzo. Si vota nell’unico seggio della sede di piazza Bardelle, alla Cittadella della Stanga, dove per tutta la mattinata c’è stato un via vai di politici padovani. Sono in lizza cinque liste e 74 diversi candidati per i 16 posti nell’aula di Palazzo Santo Stefano. È il centrodestra a presentarsi diviso, con quattro diverse formazioni: “Lista civica per Padova e provincia” (Fratelli d’Italia); “Padova Provincia al centro” (Udc e centristi); “Forza Provincia” (Forza Italia); “Veneto domani – La sfida identitaria” (Lega). Il centrosinistra invece ha dato vita alla compagine “Tutta la provincia - uniti per il territorio”, che raccoglie esponenti del Pd, ed anche della sinistra e del mondo civico
L’affluenza alla chiusura dei seggi. Tutti i 33 consiglieri comunali di Padova hanno votato alle elezioni provinciali. E già questo è un segnale dell’attenzione che c’era da parte della politica padovana per questo appuntamento. L’affluenza finale è stata dell’81,99% con un andamento a scalare. In pratica le fasce dei Comuni più grandi, che avevano maggior possibilità di incidere sul voto, hanno affollato in massa le urne. Più debole invece l’affluenza tra sindaci e consiglieri dei Comuni di fascia A, quelli cioè con meno residenti.
L'affluenza alle 17. Hanno votato ben 946 consiglieri nella seconda rilevazione delle 17 delle elezioni provinciali. Un’affluenza che è pari al 71,2% del totale di 1.327 aventi diritto al voto. Sono sempre i consiglieri di Palazzo Moroni – quelli il cui voto vale di più – ad aver raggiunto più di tutti le urne: lo hanno già fatto in 27 su 33. L’affluenza minore è tra i consiglieri della fascia A, quelli dei Comuni più piccoli, il cui voto conta meno.
L’affluenza alle 12. Il totale dei votanti nella mattinata è stato di 599 consiglieri, per una percentuale del 45,14%. A votare di più sono i consiglieri di fascia F, cioè quelli del Comune di Padova il cui voto, nel meccanismo del ponderato, vale molto più degli altri. Dei 32 consiglieri più il sindaco Giordani alle 12 hanno votato già in 19. Poi percentuale altra anche per la fascia D, quella dei Comuni più grandi.
La situazione di partenza e il voto ponderato. La situazione di partenza è questa: 5 consiglieri ciascuno per Pd e Lega, 3 FdI, 2 Forza Italia e 1 Udc. Dalle variazioni rispetto a questo schema si saprà chi ha vinto e chi ha perso. Il meccanismo di voto è per pesi ponderati. In pratica non tutti i voti sono uguali: si 1.328 elettori potranno esprimere una sola preferenza, per una lista e un nominativo, ma il voto avrà un valore diverso a seconda della fascia di popolazione del Comune di appartenenza. Ci sono cinque fasce voto in cui sono divisi i Comuni: da 22, da 35, da 65, da 91 e da 732 punti.
I favoriti per l’elezione. L’ultima fascia è quella dei consiglieri comunali di Padova, i più “corteggiati”. Ecco perché è probabile che quelli tra loro che si sono candidati saranno eletti e avranno un doppio ruolo di rappresentanti in città e nell’aula provinciale. Tra loro ci sono Roberto Moneta, che a Palazzo Moroni è capogruppo di Forza Italia. E poi Roberto Cruciato, capogruppo della lista Peghin in Comuna e inserito nella lista identitaria della Lega alle provinciali di oggi. Il Carroccio candida anche la propria capogruppo a Palazzo Moroni, Eleonora Mosco. Anche Fratelli d’Italia schiera il proprio capogruppo Matteo Cavatton. Mentre nella lista del centrosinistra è presente il segretario regionale di Azione (il movimento di Carlo Calenda) Carlo Pasqualetto.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova