«Siamo un’eccellenza nel piede diabetico costata anni di lavoro»

Angelo Volpe responsabile del servizio alla Casa di cura «1800 pazienti all’anno, dietro solo il Rizzoli e il Galeazzi» 

ABANO TERME. Difendere la presenza ad Abano del reparto di chirurgia del piede e cura del piede diabetico, settore che potrebbe essere messo in discussione dal declassamento della Casa di Cura da presidio ospedaliero a struttura integrativa della rete ospedaliera pubblica. Il dottor Antonio Volpe, responsabile del reparto, snocciola i numeri che fanno di Abano uno dei punti di riferimento a livello nazionale.

ECCELLENZA NAZIONALE

«Operiamo 1800 pazienti all’anno», spiega Antonio Volpe, il decano degli ortopedici del Policlinico, dato che ci lavora dal 1996. «Di questi ben 300 arrivano da varie zone d’Italia. Siamo il più grande centro del Triveneto e siamo appena dietro il Rizzoli e il Galeazzi. Siamo un punto di riferimento per la chirurgia della caviglia e del piede diabetico. Nella nostra Casa di Cura abbiamo ridotto dalla media nazionale del 5. 8% al 5% la percentuale di amputazione dell’arto. In più siamo l’unico centro in Italia capace di curare la neuropatia di Charcot, malattia rara che distrugge il piede. Noi riusciamo a salvarlo. Sarebbe un peccato rovinare un lavoro di anni e un reparto che vanta in totale 11 medici. Se penso che da quando sono arrivato io alla Casa di Cura siamo passati da 200 ad 800 dipendenti totali, allora è chiaro di quanta strada abbia fatto il Policlinico».

LEGA E BUI

Si scalda intanto il fronte politico. Fabio Tambozzo, segretario locale della Lega, spiega: «Stiamo cercando di capire con i nostri vertici regionali come sia realmente la situazione», dice. «Faremo presente che, indipendentemente dal declassamento o meno della Casa di Cura, Abano necessita di un Pronto Soccorso. Un turista, tanto per fare un esempio, non possiamo mandarlo a Schiavonia a curarsi».

Il presidente della Provincia Fabio Bui aggiunge. «Non voglio sentire parlare di tagli alla sanità», rileva, «ma di prospettive e di servizi da offrire ai cittadini». L’argomento Casa di Cura è stato anche al centro del dibattito nel consueto giro per il mercato del sindaco Federico Barbierato.

COORDINAMENTO CHIARO

In attesa della mobilitazione sindacale di martedì in difesa dei 100 posti di lavoro che potrebbero essere a rischio, scende in campo il Coordinamento delle Categorie Economiche del Bacino. Spiega il portavoce Donato Pedron: «Le motivazioni della Regione, che possono valere a livello generale non possono e non devono prescindere dalla realtà unica di Abano e del comprensorio termale tutto. Un intervento e d’obbligo e le Amministrazioni del territorio devono farsene carico in modo sinergico e unitario; su questo un chiaro No, ai litigi fra sindaci. Al più presto tutte le rappresentanze del territorio e i comuni uniti, devono concorrere a dare avvio ad una fase di confronto a tutela di una realtà consolidata e che dimostra il suo valore consolidato con il territorio e soprattutto con i turisti che vedono nella sua presenza e operatività una sicurezza». ––

Federico Franchin

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova