Sigur Ros, la band che cattura il suono dell’aurora boreale

Dall’Islanda a Jesolo, il concerto domani sera al Pala Arrex Le suggestioni del filone “icelandic”, di cui sono i padri

JESOLO. L'aurora boreale si fa musica: con i Sigur Ros il rumore della luce e il suono profondo degli abissi dai mari del nord illuminano il palcoscenico, offrendo agli spettatori la visione di un mondo nuovo: etereo e sognante. Una musica così poteva nascere solo in Islanda, una terra ai confini del mondo. Quella sua natura sconfinata e onirica, quel terreno dove si mescolano lava e ghiaccio, luce e oscurità, risuonano nella musica dei Sigur Ros.

La band sarà domani sera a Jesolo al Pala Arrex per presentare uno show completamente rinnovato, con nuovi effetti scenici e una formazione che è purtroppo orfana di Kjartan Sveinsson, poliedrico arrangiatore e polistrumentista che ha contribuito in maniera determinante alla carriera quasi ventennale della band di Reykjavik. Quello del 18 febbraio rimane comunque uno degli eventi più importanti della stagione.

I Sigur Ros sono sbocciati agli inizi degli anni 2000, una ventata di freschezza nel mondo del rock che all'epoca era attraversato da profonde rivoluzioni sotterranee. I suoni classici di archi e pianoforte, la voce angelica e femminea di Jonsi si sono uniti alla voglia di sperimentare strumenti fatti con sassi e cortecce di rabarbaro, di alterare il suono con distorsioni noise e dissonanze sinfoniche.

Ci sono mille modi per definire la musica dei Sigur Ros: nei loro brani si incontrano dream-pop, folktronica, musica ambient e progressive sotto l'egida dell'onnicomprensivo “post-rock”. Con i loro suoni, però, hanno dato vita a un vero e proprio filone che viene chiamato “icelandic” e che sottolinea il rapporto profondo con la loro isola. Il connubio sublima, ad esempio, nel documentario del 2006 “Heima”, girato al ritorno da un lungo tour mondiale.

I Sigur Ros con una serie di concerti gratuiti in ogni sperduto e suggestivo angolo dell'Islanda, hanno in qualche modo restituito la loro musica alle comunità locali, testimoniando tutto l'amore del gruppo nei confronti del loro Paese. Heima significa “a casa”, che è anche il luogo dove più spesso si ascoltano i Sigur Ros. La band però dal vivo ribalta completamente la sua natura apparentemente domestica e incanta l'ascoltatore, con esplosioni di suoni puri e scenografie ipnotiche. Rumore bianco, ma anche testi profondi, in cui spesso appaiono tracce autobiografiche del cantante Jonsi.

Dirompente fu il loro primo video in heavy rotation su Mtv: il bacio omossessuale tra due adolescenti in “Viðrar vel til loftárása” risale al 1999 e sembra avanti anni luce anche rispetto ai giorni nostri. Cinematici ed evocativi i Sigur Ros confermano la loro grande capacità evocativa anche nel recente progetto “Valtari Mystery Film Experiment” con le musiche dell'ultimo album, quello più ambient e rarefatto della loro discografia. La band, oggi in trio, sta lavorando anche ad un nuovo disco. La recente nevicata sulle sponde dell'adriatico sembra un ben venuto nei loro confronti: vengono dal Nord ma con la loro musica portano un calore che è in grado di infiammare l'anima e sciogliere ogni ghiaccio.

Per il concerto di Jesolo, e per buona parte del tour, i Sigur Rós hanno il support act di Blanck Mass, progetto solista di Benjamin John Power, già conosciuto con i Fuck Buttons. L’artista ha all’attivo un album omonimo, il cui singolo Sundowner è stata utilizzato durante l’apertura dei giochi Olimpici di Londra 2012.

L’esibizione di Blanck Mass inizia alle 20.15, le porte del Pala Arrex apriranno al pubblico già dalle 19.

Prezzi da 32 a 36 euro Info: 0431. 510393. (m.ma.)

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