Sindacati convocati dall’Iper Pellicano per cambio proprietà

CAMPOSAMPIERO. Dopo tante voci è arrivata la prima comunicazione ufficiale: la proprietà dell’Iper Pellicano di via Straelle, Lombardini Rezzato Spa di Dalmine (Bergamo), ha richiesto alle organizzazioni sindacali «un incontro in cui affrontare la situazione occupazionale dei dipendenti che lavorano all’Ipermercato di Camposampiero, in quanto è in corso il trasferimento dell’attività ad altro operatore nel settore Grande Distribuzione Organizzata».
In sostanza quindi, il gruppo Lombardini ha deciso di vendere la struttura dell’ipermercato attorno alla quale gravita il Parco di Camposampiero e secondo i rumors, l’acquirente in pole position sarà Lando, già presente con i suoi iper e supermercati in provincia e fuori. I 130 dipendenti dell’iper di via Straelle hanno così le prime conferme in merito al cambio di proprietà.
L’incertezza di queste settimane però ha generato grande preoccupazione tra il personale, sfociata in lettere anonime, giunte alle redazioni dei giornali ed anche sulla scrivania del sindaco Domenico Zanon, nelle quali i dipendenti sottolineavano che «mentre noi non sappiamo nulla del nostro posto di lavoro, gli stessi clienti ci chiedono quando aprirà Lando e che fine faremo noi».
«Ho raccolto queste preoccupazioni» conferma il sindaco che ieri ha incontrato in municipio una delegazione dei dipendenti. Ora la trattativa è ufficiale e, pur ricordando che siamo di fronte a trattative tra privati, da parte mia ci sarà la massima attenzione affinché vengano salvaguardati tutti i 130 posti di lavoro che corrispondono ad altrettante famiglie». Nel frattempo i segnali del cambio sono sempre più evidenti: la chiusura dal 31 agosto dell’attiguo LD, discount di Lombardini, ed il progressivo svuotamento dei reparti “no food”, tipo elettrodomestici, casalinghi non contemplati dalla catena Lando. «Entro il 24 settembre dobbiamo svuotare il magazzino di questi articoli ed i nuovi ordini sono bloccati» conferma uno dei delegati, aggiungendo comunque che la «soluzione Lando sarebbe ben vista».
Francesco Zuanon
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