Slitta via libera decreto che cancella il reato di immigrazione clandestina

Il decreto legislativo di Orlando sulla depenalizzazione è pronto. Sarebbe Ncd a frenare. La norma risale ai tempi della Bossi-Fini

Slitta di una settimana la cancellazione del reato di immigrazione clandestina. Il testo del decreto legislativo sulla depenalizzazione circola già in ambienti ministeriali. La norma risale al 1998, ai tempi della Bossi-Fini. Il reato è stato ripetutamente bocciato dall'Unione europea perché non punisce un comportamento ma uno status.  Il provvedimento sarebbe pronto. Sarebbe Ncd a frenare il via libera. Tra i timori, sul piano burocratico, un aggravemento sulle prefetture, su cui si abbatterebbe il peso delle sanzioni amministrative. Oggi ogni straniero che entra clandestinamente in Italia rischia un'ammenda da 5mila e 10mila euro. In futuro resterebbero solo le violazioni relative all'ingresso senza documenti.

Secondo il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, intervistato da Repubblica, Il reato di immigrazione clandestina è «un ostacolo alle indagini», e «i dati ci dicono che non ha avuto finora una funzione dissuasiva». Con la depenalizzazione del reato «sarà più facile individuare e colpire i trafficanti di esseri umani». Il nodo sono «le regole da seguire per raccogliere le dichiarazioni dei migranti, a seconda se i migranti debbano essere esaminati come indagati di immigrazione clandestina, quindi con le necessarie garanzie difensive, oppure se devono essere considerate persone informate sui fatti, se non addirittura delle vittime di tratta», spiega Roberti. «Il differente trattamento può determinare conseguenze per l'uso delle dichiarazioni, che sono fondamentali per ricostruire le reti del traffico. Se viene sentito come imputato, l'immigrato può tacere trincerandosi dietro la facoltà di non rispondere o peggio depistare le indagini». In caso di reato «l'eventuale pena irrogata non viene quasi mai eseguita perché ovviamente il migrante non ha la possibilità di pagare», osserva il procuratore, secondo cui «sarebbe più utile, dopo aver trasformato l'immigrazione clandestina in un illecito amministrativo, conservare il rilievo penale solo per chi viola gli eventuali provvedimenti amministrativi di espulsione. Tenendo conto che spesso, in un secondo momento, ai migranti può essere riconosciuto lo status di rifugiato».

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