Sognava di fare l’estetista e amava la musica afro

Gaia frequentava l’ultimo anno del “Sacchieri” di Montagnana ed era brava In paese molti la ricordano con la tunica bianca da chierichetta in chiesa
Monselice, 01.04.2013 Incidente mortale Gaia Cogo a Villa Bartolomea (Vr) Nella foto: Gaia ph. Zangirolami
Monselice, 01.04.2013 Incidente mortale Gaia Cogo a Villa Bartolomea (Vr) Nella foto: Gaia ph. Zangirolami

PONSO. Il suo sogno era aprire un negozio di estetista, tutto suo. Gaia Cogo sapeva che per affermarsi nel mondo del lavoro avrebbe dovuto studiare e specializzarsi. Per questo la giovane si era iscritta al centro di formazione professionale “Pavoni” dell’istituto salesiano “Sacchieri”, a Montagnana. Frequentava il corso per estetista e, dopo una parentesi sfortunata durante il corso di studi, era riuscita ad arrivare al terzo anno: «Questo era l’ultimo anno per lei» racconta Sarah, una compagna di classe di Gaia «e i professori erano veramente contenti del suo andamento scolastico. Il suo sogno era diventare estetista ed aprire un negozio: voleva avere un lavoro sicuro per poi farsi una famiglia. Ce lo diceva sempre, in continuazione». Gaia aveva già cominciato a mettere in pratica quanto imparato a scuola: «Era bravvisima a ricostruire le unghie» continua Giulia, la migliore amica di Gaia «e molte ragazze chiedevano di lei. Si vede che le piaceva quello che faceva».

La ragazza viveva in via Vittorio 17, in centro a Ponso, assieme al padre Donato, alla madre Artemide Dalla Pria e alla sorella Valentina, 25 anni. Il papà è un ex operaio dell’Isoclima, la madre casalinga e la sorella fa la barista al bar Roma di Este. Sulle ultime ore di vita della giovane, l’amica Giulia racconta: «Penso che quel pomeriggio Gaia fosse andata a far un giro con Amedeo, approfittando della giornata di festa. Sarebbero dovuti andare al centro commerciale “La Fattoria” di Rovigo, ma l’esercizio era chiuso e dunque hanno deciso di cambiare direzione e di raggiungere la casa di Amedeo. Lui è già stato dimesso ed informato solo in tarda mattina che Gaia era morta. I suoi familiari non hanno voluto scioccarlo troppo presto».

Solitamente la coppia passava i sabati e le domeniche in qualche discoteca, soprattutto allo Stargate di Castagnaro. Gaia amava ballare, soprattutto la musica afro, e non saltava un concerto di Dj Yano. Socievole, disinvolta, piena di amiche, in paese c’è ancora chi la ricorda con i lunghi capelli biondi e la tunica bianca sopra l’altare della chiesa, nel suo servizio di chierichetta per la parrocchia. Questo è solo uno dei ricordi con cui è stata inondata la pagina Facebook della diciassettenne, dove c’è pure chi descrive la scena della tragedia, con l’auto distrutta e il giubbino rosa di Gaia sull’asfalto, straziato. Ma più che dalla violenza dell’episodio, si resta colpiti dall’affetto e dal calore che il dramma ha fatto nascere: «Basta leggere i messaggi lasciati sul web per capire chi era Gaia» chiude Giulia, l’amica del cuore che ieri è arrivata anche a Ponso per portare la solidarietà ai familiari della sfortunata compagna «Il suo sorriso, la sua voglia di vivere, la sua solarità rimarranno sempre con noi». L’intera comunità di Ponso è rimasta incredula di fronte alla notizia: lo stesso sindaco Sandro Parolo ha voluto portare le proprie condoglianze alla famiglia Cogo, tra le più stimate del paese.

Nicola Cesaro

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