Soldato fucilato, petizione a Mattarella
NOVENTA PADOVANA. Parte da Noventa la petizione per riabilitare il soldato fucilato per un sigaro. Alessandro Ruffini venne fatto assassinare con crudeltà dal generale Andrea Graziani il 3 novembre...
NOVENTA PADOVANA. Parte da Noventa la petizione per riabilitare il soldato fucilato per un sigaro. Alessandro Ruffini venne fatto assassinare con crudeltà dal generale Andrea Graziani il 3 novembre 1917. La sua colpa? Non essersi levato di bocca il sigaro al passaggio del suo superiore, appunto Graziani, che ritenne il gesto un’insubordinazione da punire con la massima pena anche per dare una lezione agli altri militari. L’episodio si svolse nel cupo periodo della ritirata dopo la rotta di Caporetto. Ruffini, nativo di Castelfidardo, stava marciando con la sua compagnia alla presenza del generale Graziani. Che lesse quel gesto come una sfida e, dopo averlo redarguito, lo fece mettere al muro nonostante le rimostranze di alcuni cittadini. Ancora oggi quel muro dell’edificio che si trova di fronte a piazza Europa conserva intatti i fori dei proiettili. Per restituire a Ruffini la dignità di uomo e di soldato, durante la recente serata di presentazione del libro di Lorenzo Carlesso “Morte di un artigliere”, inserita nel circuito della Fiera delle Parole dedicata alla Grande Guerra, è stato deciso di avviare una raccolta di firme da consegnare al presidente della Repubblica. Alla memoria di Ruffini e dei molti caduti, nel 99° anniversario della Vittoria è dedicata una serie d’incontri. Stasera alle 21 viene replicato in auditorium lo spettacolo “Alessandro Ruffini: una fucilazione esemplare”, interpretato da Teatro Nove. Domenica alle 9 nel piazzale del municipio la commemorazione dei Caduti; alle 10 la messa; alle 11 in piazza Europa la commemorazione di Ruffini, presenti autorità e discendenti dell’artigliere. La cerimonia verrà accompagnata da una rievocazione storica dell’associazione “Uniti nella Memoria” in collaborazione con l’Associazione 4 Novembre e dalla Fanfara dei Bersaglieri di Padova.
Giusy Andreoli
Argomenti:grande guerra
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