«Sono stati presi sottogamba i controlli imposti dalla legge»

 
MONSELICE.
Controlli serissimi, analisi di laboratorio effettuate da centri che compiono test su tremila campioni a settimana, inviati da tutto il mondo. Roberto Busetto, professore ordinario di Clinica chirurgica alla facoltà di Medicina veterinaria dell'ateneo padovano e presidente della Commissione veterinaria della Giostra della Rocca, parla chiaro: «L'esame antidoping è una cosa seria. Tutti erano stati avvisati della scrupolosità con cui sarebbero stati eseguiti i test. E tutti avevano firmato pagine di regolamento». Scade domenica il termine per presentare domanda di controanalisi, la prova del nove che attesti fuor di ogni dubbio se Grey Oxford e Su Barcu hanno corso e poi vinto la Quintana sotto l'effetto di sostanze dopanti. E' però categorico il risultato del primo test: Grey Ofxord (montata da Willer Giacomoni, contrada Torre, prima classificata dopo la squalifica del fantino di San Martino per uso abusivo di uno sperone) è risultata positiva a un antinfiammatorio non steroideo (Meloxicam) e a un cortisonico (Triamcinolone acetonide). Su Barcu (fantino Pasquale Lionetti, contrada San Cosma, secondo classificato) invece a Methylprednisolone (corticosteroide) e a Nimesulide (antinfiammatorio). Se per la prima cavalla si potrebbe trattare di un'omissione nella dichiarazione di trattamento alla commissione, oppure del mancato rispetto dei tempi di sospensione dei farmaci, per il secondo la posizione appare più delicata. I veterinari non riescono a spiegarsi il motivo per cui nel sangue di Su Barcu fosse presente Nimesulide: è un medicinale vietato nella cura dei cavalli. «Per doping - spiega Busetto, uno dei massimi esperti al mondo in materia - s'intende la presenza nei liquidi organici di una qualsiasi sostanza che non sia fisiologica. A meno che non venga effettuata una dichiarazione di trattamento e questa sia autorizzata dalla commissione veterinaria». La doppia positività, per giunta nei primi due classificati, lascia intendere che l'esame introdotto per la prima volta in questa edizione (imposto dal decreto Martini) sia stato preso sottogamba: «Nulla di più sbagliato - continua il docente - l'antidoping viene eseguito in primo luogo per la tutela dei cavalli, e poi perché tutti corrano alla pari. La commissione composta da me, la professoressa Ilaria Iacopetti e il dottor Enrico Bortolan era stata chiara: visita il giorno prima della gara, prelievo di sangue appena finita la corsa. Offro la massima collaborazione per far luce sulla vicenda - conclude Busetto - nella speranza che diventi chiaro che con la normativa antidoping non si scherza».

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