Sorelle Ramonda, a casa i 19 dipendenti

Perdono il posto di lavoro tutti gli addetti del centro di Vigorovea, distrutto un mese fa dal crollo provocato da un’esplosione
Di Felice Paduano
BELLUCO - FOTOPIRAN - SANT'ANGELO DI PIOVE - INCENDIO CAPANNONE SORELLE RAMONDA
BELLUCO - FOTOPIRAN - SANT'ANGELO DI PIOVE - INCENDIO CAPANNONE SORELLE RAMONDA

SANT’ANGELO DI PIOVE. Aperta la procedura di mobilità per tutti i 19 dipendenti del maxi-negozio Sorelle Ramonda, andato distrutto nella notte tra il 7 e l’8 giugno nel centro commerciale lungo la Piovese, a Vigorovea. L’annuncio è stato dato direttamente dai rappresentanti dell’azienda che hanno incontrato, una settimana fa, nella sede provinciale della Confcommercio di Vicenza, l’unico sindacato presente all’interno delle Sorelle Ramonda di Sant’Angelo di Piove, ovvero l’Uiltucs-Uil, guidato dal sindacalista padovano Fabio Paternicò. A perdere il posto sono 14 donne, tra commesse e cassiere, e 5 uomini, tra magazzinieri e impiegati amministrativi.

In occasione dell’incontro con il sindacato, i rappresentanti della proprietà si sono limitati a comunicare soltanto l’avvio della procedura di mobilità in base alle nuove normative entrate in vigore dopo l’approvazione della Legge Fornero-Monti, che, di fatto, ha scavalcato la vecchia legge sui licenziamenti del 23 luglio 1991. Non si è ancora entrati nel merito dell’eventuale ricollocazione dei lavoratori, che hanno perso il posto a causa del terribile crollo provocato da un’esplosione di un mese fa. Il prossimo incontro tra le parti sociali si terrà la settimana prossima, sempre all’Ascom di Vicenza.

«Noi della Uiltucs-Uil faremo di tutto per salvaguardare il posto di lavoro delle 19 persone rimaste senza occupazione» annuncia Fabio Paternicò, «in questi tempi di crisi oggettiva anche e specialmente nel settore dell’abbigliamento e del commercio in genere non è per niente facile trovare un nuovo lavoro. Tra le ipotesi che metteremo sul piatto, quasi certamente, ci sarà anche quella di dare la possibilità ai dipendenti attualmente disoccupati di essere ricollocati nei grandi negozi delle Sorelle Ramonda che si trovano nelle vicinanze, in paesi delle province limitrofe, che possono essere raggiunti anche quotidianamente. Penso ai punti vendita di Alte Ceccato di Montecchio Maggiore, a 15 chilometri da Vicenza, a Castrette di Villorba, nell’hinterland nord di Treviso oppure a Cerea, nella Bassa Veronese, che non dista troppo dalla provincia di Padova. Una cosa è certa: i 19 lavoratori in questione sono vittime innocenti del maledetto incendio di un mese fa. Bisogna fare di tutto per restituire loro il posto di lavoro e l’azienda ha il dovere di venire incontro ai loro bisogni».

Già all’indomani dell’esplosione Giuseppe Ramonda, presidente del gruppo, aveva ammesso di avere forti perplessità sulla possibilità di riaprire il punto vendita in provincia di Padova. Difficoltà legata al’ingente danno subito, con migliaia di capi finiti sotto le macerie, e l’impossibilità di trovare in tempi rapidi una nuova sede.

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