SOS PER L'OSPEDALE DI CAMPOSAMPIERO
Noi, primari medici in pensione dell'ospedale di Camposampiero, con periodica frequenza ci troviamo a discutere del cammino in atto al «Pietro Cosma». E da due anni ci chiediamo come stia avvenendo il processo di riorganizzazione del nostro ospedale. «Nostro» perché tutti noi, a vario titolo, abbiamo contribuito (dal 1958 in poi) a renderlo com'è oggi, grande per quantità e qualità di specializzazioni, arrivate a 25 tra divisioni e servizi. Tutti noi abbiamo fatto sì che questo ospedale avesse una apprezzata capacità di accoglienza, puntando sulla qualità clinico-assistenziale, tanto da divenire un attrattivo punto di riferimento sanitario addirittura a livello nazionale. Il presidente Carraro ne è stato certamente il maggior interprete. Ma dal '95, ossia dalla fusione tra Usl di Camposampiero e Cittadella, ci risulta che l'impegno economico sia stato sempre più orientato sull'ospedale di Cittadella (quasi il 70%) e che non sia stata realizzata nell'ospedale di Camposampiero la piastra servizi-urgenze che da lungo tempo prevede di inglobare l'intera area critica, dal Pronto soccorso alla Rianimazione, dalla Radiologia al Laboratorio, dalla Cardiologia nell'intero secondo piano (reparto attività ambulatoriale, riabilitazione) al terzo e ultimo piano dedicato interamente alle sale operatorie. Con la piastra si sarebbero liberati gli spazi che mancano sia alla Gastroenterologia che all'Oncologia. Invece, le decisioni della direzione, che hanno reso sicuramente difficile l'operato dei nostri 13 sindaci che per istituto sono responsabili anche della sanità, hanno fatto sì che il nostro ospedale stia progressivamente riducendo assistenza e qualità. E' da ricordare che, se chi dirige i reparti e i servizi non si dimostrasse all'altezza, i direttori generali avrebbero il potere di risolvere i contratti, senza penalizzare i relativi reparti. Si fa presente infine che tutti i reparti a Camposampiero sono necessari a garantire, secondo la norma, l'assistenza di primo livello e gran parte del secondo livello (definiti Dea di 1º e 2º livello). A Cittadella, nel '95, c'erano 4 reparti in meno, per cui si trattava di dotarne anche quel presidio. Ora, però, pare essere Camposampiero a subire penalizzazioni. Non si dimentichi che la popolazione del Camposampierese, dal 1994, è sempre stata superiore a quella del Cittadellese e il divario continua. Il suo invecchiamento richiede sempre più attenzione e risorse socio-sanitarie prossime agli utenti. Siamo convinti che non possa essere la politica in senso deteriore a dettare le regole, ma il cittadino che necessita dell'assistenza più adeguata possibile. Con il forte auspicio che il nostro appello possa contribuire a mantenere quello che da tutto il Veneto è stato ritenuto un gioiello: l'ospedale «Pietro Cosma» di Camposampiero.
prof. Aldo De Pascale dott. Antonio Bonadonna prof. Federico Giacomelli dott. Gianluca Alati dott. Piero Trevisan prof. Andrea Turinese dott.ssa Gabriella Riz dott. Sergio Malipiero dott. Francesco Carmignoto
a nome dei primari in pensione MOBILITATI ANCHE CISL E PD «L'Usl s'attenga al piano regionale»
CAMPOSAMPIERO.
Si susseguono le prese di posizione critiche nei confronti del piano di riorganizzazione proposto dalla direzione generale dell'Usl 15 ed approvato dalla conferenza dei sindaci. Dopo l'intervento degli ex primari, fa sentire la sua voce la Cisl Funzione Pubblica, rappresentato all'Usl 15 da Marina Bernardello: «Considerato che il piano è già in fase di attuazione sia per quanto riguarda il ridimensionamento che le chiusure previste in entrambi i presidi, con notevoli disagi per i pazienti e un aumento del carico di lavoro per gli operatori, già insufficienti, i lavoratori invitano la direzione generale dell'Usl 15 a cessare qualsiasi ulteriore azione di riorganizzazione attuando solo le scelte prescritte dal prossimo piano sanitario regionale e auspicano un intervento di tutte le amministrazioni del territorio a favore dello sviluppo qualitativo e quantitativo dei servizi socio-sanitari dell'Alta Padovana». Il Pd del Camposampierese invece, attraverso il proprio sito, informa che «dalla segreteria telefonica (049. 9324515) si apprende che il reparto di Neurologia dell'ospedale di Camposampiero non è più attivo» (allegando la prova di un filmato caricato su YouTube) ed avvia una petizione online «per la salvaguardia dell'ospedale di Camposampiero». (fra.z.)
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