Spacciavano con un bimbo di due anni come copertura

Brugine, due pusher di origini marocchine sono stati assicurati dai carabinieri alle patrie galere

BRUGINE. Due pusher di origini marocchine sono stati assicurati dai carabinieri alle patrie galere. Uno di loro, quando spacciava per strada, per passare il più inosservato possibile ed evitare controlli, era solito portare con sé il figlioletto di due anni.

I militari del Nucleo operativo radiomobile di Piove di Sacco, a conclusione di un’articolata attività di indagine, hanno arrestato due uomini che avevano fissato la loro piazza di spaccio nella frazione Campagnola, in particolare in una delle loro abitazioni e in prossimità di esercizi pubblici.

Si tratta di Abdelilah Chafik, 38enne nullafacente residente a Piove di Sacco e già al Due Palazzi dallo scorso ottobre per altri reati di droga, e Salah Boujadda, 35enne operaio residente a Campagnola. Entrambi sono ora indagati per spaccio di cocaina e hashish.

Le indagini erano iniziate qualche mese fa quando i carabinieri avevano individuato i due spacciatori che erano soliti dare appuntamento ai numerosi clienti in paese, per poi perfezionare le vendite a casa di Salah o nelle vicinanze di bar della zona.

I due gestivano un notevole giro d’affari tanto che spesso fuori dall’abitazione si formava una fila di auto con gli acquirenti che attendevano pazientemente il loro turno. Il loro era un collaudato sistema di spaccio, che prevedeva dapprima l’acquisto degli stupefacenti su larga scala, che poi i due immettevano sul mercato ricevendo direttamente le richieste dei clienti e provvedendo conseguentemente alle relative consegne. Ad aggravare la posizione di Salah c’è poi il dettaglio relativo al particolare di avere commesso il reato avvalendosi di un minore, il figlioletto appunto, che usava come copertura quando trafficava fuori dalle mura domestiche. 

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