Spariti i soldi prima del crac tre condanne per bancarotta

Condanne solo per la bancarotta, tutti assolti per la truffa alla banca. Si chiude così il processo nei confronti di sette persone accusate a vario titolo di aver “ripulito” una società immobiliare per 495 mila euro, facendo sparire la contabilità prima del fallimento; ancora di aver evaso il fisco e truffato Banca Antonveneta (oggi Mps) ottenendo la concessione di un mutuo per 2 milioni e 600 mila euro, da saldare in rate mai pagate. Obiettivo? La ristrutturazione dell’hotel Corinna a Forno di Zoldo nel Bellunese, intervento mai realizzato.
Le pene
Ieri il tribunale collegiale presieduto dal giudice Nicoletta De Nardus (con Alcaro e Chillemi giudici a latere) ha condannato a 5 anni e 9 mesi Paolo De Rossi, 63 anni di Padova, amministratore di diritto dell’immobiliare La Collina del Sole e, di fatto, della società Terraglio srl (difensore l’avvocato Francesco Rondello); 3 anni per Antonio Finato, 66 anni, di Mestrino (avvocati Alessandro Baldina e Alessandro Verga); due anni a Ezio Carlon, 83 anni, di Villa del Conte (avvocato Stefania Martin).
Assolti
Emilio Soligo, 63 anni di Vedelago (avvocato Gino Zambianco); l’amministratore di fatto de La Collina del Sole, Renato Allegro (70) di Padova (avvocato Giuliano Tiribilli); l’amministratore de La Collina del Sole e anche di Immobiliare Europea srl, Valter Nardo (70) di Padova (avvocato Leopoldo Giori) e l’architetto Enzo Olivotto (81) di Longarone (avvocato Maurizio Paniz).
le accuse
I reati contestati (a vario titolo) dal pubblico ministero Marco Peraro - ieri in aula c’era il pm Benedetto Roberti - sono di concorso in bancarotta fraudolenta e documentale: avrebbero ripulito La Collina del Sole facendo sparire 495 mila euro poco prima del crac, evasione dell’Ires (per 632.500 euro) in seguito alla mancata dichiarazione dei redditi relativa al 2011 e al 2009 (92.654 euro) nonché occultamento e distruzione di documenti contabili; truffa aggravata dall’aver cagionato un danno di rilevante gravità nei confronti di Mps in quanto avrebbero acceso il mutuo (mai saldato) e, infine, falso in atto pubblico. Nell’ottobre 2011 era stato Soligo per conto di Immobiliare Europea srl, a ottenere il prestito, la cui concessione era stata subordinata alla presentazione della documentazione a conferma dell’operazione. Tutti atti trasmessi puntualmente. Peccato che - secondo l’accusa - si trattasse di atti costruiti a tavolino con timbro (falso) del Comune zoldano. L’Agenzia delle Entrate aveva scoperto i reati fiscali e il 24 febbraio 2016 il tribunale aveva pronunciato la sentenza di fallimento per La Collina del Sole reclamata dallo stesso pm. —
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