Sparò per intimidire i ladri: imprenditore denunciato

Armando Bovo, 83enne di Rubano, nei guai per le esplosioni pericolose: aveva usato il fucile mentre subiva il sesto furto in sei mesi
BELLUCO-FOTOPIRAN-RUBANO-FURTO DITTA BOVO.armando bovo
BELLUCO-FOTOPIRAN-RUBANO-FURTO DITTA BOVO.armando bovo

RUBANO. Alla fine non c’è stata nessuna clemenza per Armando Bovo, 83 anni, l’imprenditore che dieci giorni fa aveva esploso due colpi di fucile in aria per scacciare i ladri che si erano introdotti, per l’ennesima volta, all’interno del capannone della sua ditta per rubare del rame.

Oltre a una denuncia penale in Procura per esplosioni pericolose, in Prefettura è stato aperto un provvedimento amministrativo.

Nonostante lui non avesse pubblicamente ammesso di aver esploso quei due colpi intimidatori, i carabinieri nei giorni scorsi si sono presentati alla sua porta: gli hanno sequestrato la mezza dozzina di fucili che l’uomo - da tanti anni cacciatore - deteneva regolarmente nella sua abitazione annessa all’azienda, circa 200 munizioni e anche il porto d’armi.

Oltre alle rogne legali e al fatto che difficilmente potrà tonare presto a cacciare, tutto questo trambusto non gli era servito ad impedire ai ladri di portarsi via 1.500 euro di rame.

Venerdì santo, neanche tanto tardi, perché mancano pochi muniti alle 21 e in televisione c’è ancora il telegiornale della sera, Armando Bovo, che sessant'anni fa ha avviato l’omonima azienda che realizza impianti elettrici industriali, sta cenando tranquillo, quando parte l’allarme e dai monitor connessi alle telecamere di sorveglianza nota cinque persone che, tranquille e beate, senza farsi né scrupoli né problemi, dopo essersi aperte il cancello, stanno caricando matasse di resti di cavi elettrici (dentro cui sono contenuti anche fili di rame) su un furgoncino.

Erano già passati anche una settimana prima e anche altre quattro volte negli ultimi sei mesi. Tra un colpo e l’altro a Bovo sono spariti trenta quintali di materiale.

Lui non ammette («Non si esce con un’arma, non si spara alla gente», aveva ripetuto più volte), ma secondo la ricostruzione dei carabinieri Bovo, esasperato, avrebbe armato uno dei suoi fucili, si sarebbe affacciato alla finestra e avrebbe esploso due colpi in aria.

Ora, anche volendo non avrebbe potuto colpirli, in quanto tra lui e il luogo in cui viene risposto il materiale di scarto, dentro al cortile, c’è un magazzino, che non avrebbe mai permesso a nessun colpo di giungere a ferire uno dei ladri. Ma tant’è: la vittima si è trovata dalla parte del torto, in quanto non è consentito sparare colpi in aria, nemmeno se si sta tentando di difendere la propria abitazione e i propri averi da un furto in corso.

 

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