Spazzacamino, ritorno in rosa intervista a Nadia Pozzato

La Pozzato ha in tasca un diploma ottenuto in un istituto tecnico. E’ infatti diventata  spazzacamino dopo aver svolto uno corso di formazione in Germania
Nadia Pozzato
Nadia Pozzato
PADOVA.
Fra i trenta fumisti e spazzacamini padovani ci sono anche alcune donne. Anzi la presidentessa della categoria, associata all’Upa, è proprio una giovane signora, Nadia Pozzato,sidente nel Piovese e titolare, assieme al marito, Stefano Lovisetto, dell’azienda Keran Stufe a Valli di Chioggia. La novella Mary Poppins ha in tasca un diploma ottenuto in un istituto tecnico. E’ arrivata a svolgere tale vecchio/nuovo lavoro dopo aver svolto uno specifico corso di formazione a Mulbach, nella Germania meridionale.


Come mai ha scelto questa professione che, sino a pochi anni fa, sembrava legata alla letteratura?
«Sin da piccola ho sempre avuto la passione per il fuoco, per le case di una volta con i caminetti sui tetti. E poi oggi installare e fare la manutenzione a questi impianti di riscaldamento è anche un business perché sono sempre più numerose le famiglie a scegliere l’energia rinnovabile, che costa decisamente meno del metano».


Ma lei si cala realmente all’interno del camino, come si faceva nell’800?
«Eccetto pochissimi casi, tuffarsi all’interno dei caminetti non è più necessario. I tempi in cui gli spazzacamini facevano scendere nella canna fumaria i bambini perché meno ingombranti, sono finiti da un pezzo. Ciononostante, per effettuare una pulizia radicale del camino, ancora oggi è indispensabile salire sui tetti, mantenersi in equilibrio ed adoperare dei lunghi spazzoloni, con i quali raschiare bene le pareti interne delle canne fumarie».


Cosa consiglia a chi usa stufe e caminetti in casa?
«Non aspettare l’incidente che può causare intossicazioni da monossido di carbone, per chiamarci. La legge prevede la pulizia del camino ogni tre anni. Noi artigiani vorremmo che la manutenzione avvenisse ogni anno, ossia dopo il consumo di 40 quintali di legna bruciata perché i rischi sono sempre dietro l’angolo. Sarebbe un vantaggio, in termini di sicurezza totale per tutti».

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