Sperimentata trapiantatrice di bulbi di zafferano

MONSELICE. Il primo prototipo italiano di macchina trapiantatrice per i bulbi di zafferano viene testata a Monselice. L’Associazione produttori zafferano italiano in collaborazione con l’azienda Spedo di Castagnaro ha collaudato nei giorni scorsi la nuova macchina nell’azienda “La saggezza della terra”.

«È la prima macchina in Italia, forse al mondo, – racconta la titolare Cinzia Giraldin – che permette di piantare i bulbi di zafferano nei “bauli di terra” in modo meccanizzato e non più a mano». È un macchinario utilizzato per piantare patate che grazie alla collaborazione tra la ditta produttrice, l’ars italiana Zafferano, e l’azienda monselicense è stato migliorato e trasformato per poter piantare i piccoli bulbi del prezioso fiore. «Abbiamo provato nel nostro campo – continua Cinzia – e sembra che tutto funzioni bene, certo ci sono alcune cose che vanno messe a punto, ma questo strumento ci aiuterà moltissimo in un lavoro che avviene completamente a mano. Questo è il periodo migliore per interrare i bulbi e grazie al nuovo strumento riusciamo ad alleggerire il lavoro».

La coltivazione di zafferano dei fratelli Giraldin infatti viene portata avanti “a mano”, utilizzano metodi completamente naturali: letame per concimare e zappa e rastrello contro le erbacce». È la prima e unica coltivazione di questo prodotto in tutta la provincia, una sfida quella di Cinzia e del fratello Davide che dal 2014 si sono messi in gioco per realizzare la pregiata produzione di pistilli utilizzati in tanti gustosi piatti.

«Oggi abbiamo 10 mila bulbi nei nostri campi e non bastano a realizzare 1 kg di zafferano. Questo fa capire quanto sia prezioso questo prodotto. Abbiamo avuto un buon successo e stiamo crescendo, grazie alle migliorie e alla varietà dei nostri prodotti come miele, biscotti, tisane, sempre a base di zafferano». La trapiantatrice sarà messa a disposizione per varie aziende produttrici del centro nord e potrebbe diventare una nuova eccellenza italiana nel campo dell’innovazione agricola. —

Giada Zandonà

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