Sport e diritti, ecco il libro che vince

La sentenza Bosman è stato il punto di non ritorno. Più recentemente, ci hanno pensato calciopoli e ora il calcioscommesse, per non parlare dei mille casi di doping che hanno fatto emergere abissi giuridici da un paese all'altro, e strappi ai limiti dell'assurdo fra un organismo e un altro, fra federazioni nazionali e internazionali. C'era e c'è ancora il diritto allo sport, ma dalla coda del secolo scorso si è imposto anche un diritto sportivo in senso proprio.
Le implicazioni planetarie di un fenomeno globale come lo sport, esasperato nel professionismo e alimentato dal business e dalla dorata amplificazione televisiva impongono di normare sempre più regole e contratti, sponsor e relazioni, competizioni e sfere di competenza.
E ' solo il punto di partenza di un originale volume edito dalla patavina Cleup: Sport, Unione Europea e diritti umani, firmato a 4 mani dal padovano Jacopo Tognon e dalla trevigiana Antonella Stelitano (avvocato e giudice sportivo il primo, giornalista la seconda), che a distanza di mesi dalla sua pubblicazione continua il suo tour triveneto e italiano (questo pomeriggio a Villorba, alle 15.30 alla libreria Lovat).
I due autori indagano la struttura dello sport internazionale, partendo dal Comitato Olimpico, per focalizzare l'attenzione sul diritto europeo, rileggendo in tutte le possibili implicazioni sportive gli atti della Ue per esplorare i contorni della specificità dello sport.
Le sentenze, non solo la Bosman, che hanno sconvolto gli antichi ordinamenti sportivi nazionali, vengono radiografate nei loro mille risvolti che hanno intaccato profondamente in questi anni aspetti sociali, commerciali, medico scientifici, economici. Fra i capitoli sui provvedimenti più noti legati al mondo dello sport, quello sul famigerato decreto salvacalcio, che ha consentito di tenere in piedi il nostrano campionato, ma ha fatto gridare l'Europa all'aiuto di Stato e alla violazione del principio della libera concorrenza. Infine, l'ultima parte, dedicata ai diritti umani. Dove spicca il resoconto puntuale del caso Sudafrica con la battaglia contro l'apartheid, scritto da Tognon con Elisabetta Biviano, e l'ultimo capitolo di Stelitano sulla tutela dei diritti delle donn nello sport. Quanta strada c'è ancora da fare, più di quanta, come cantava Conte, ne avrà fatta Bartali.
L'opera è il volume degli studenti che frequentano il centro Diritti Umani dell'Università di Padova, insegnamento di "Diritti umani e sport nel diritto comunitario". E' subito rimbalzato sui migliori siti specializzati dei cinque continenti, con riscontri nelle sedi istituzionali dello sport mondiale e nei forum giuridici internazionali.
Nel momento in cui il governo Monti rinuncia al sogno olimpico di Roma 2020, in cui Pescante si dimette dalla vicepresidenza del Cio, è la cultura scientifica italiana a vestire i panni dell'ambasciatore del nostro sport nelle sedi più qualificate. E l'università di Padova scatta in prima fila.
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