Stabile, la Caprioglio ci spera davvero

Debora Caprioglio ci spera. L’attrice veneziana che ora si dedica da diversi anni soprattutto al teatro, ma che deve la sua notorietà soprattutto ai suoi primi film un po’ osée - in particolare “Paprika” di Tinto Brass - vuole fortemente diventare il nuovo direttore artistico del Teatro Stabile del Veneto (basato sul Goldoni a Venezia e sul Verdi a Padova) e nel suo sforzo di autocandidarsi non vuol lasciare, a quanto pare, nulla di intentato. Il sito di gossip Dagospial’ha segnalata l’altro ieri a Montecitorio nel corridoio delle commissioni parlamentari in attesa di essere ricevuta da Giancarlo Galan, presidente della Commissione Cultura della Camera proprio in vista delle nomine degli enti teatrali. Perché Galan? Perché - prima dell’attuale incarico - da presidente della Regione ha costituito l’“asse” della politica della Cultura del Veneto, con il suo portavoce e assessore-ombra Franco Miracco e il segretario del Dipartimento regionale della Cultura Angelo Tabaro. E proprio Tabaro è ora il presidente del Teatro Stabile del Veneto, che dovrà indicare in Consiglio il possibile successore di Alessandro Gassmann. Una buona parola di Galan su Tabaro pro-Caprioglio conterebbe, dunque, anche se il primo candidato per la direzione artistica dello Stabile per Tabaro sembrerebbe essere l’ex direttore organizzativo della Biennale Teatro Renato Quaglia. Ma la maggioranza “feniciana” dello Stabile (il vicepresidente Giampiero Beltotto e i consiglieri Bepi Morassi e Paolo Trevisi) da questo orecchio non ci sente. E intanto la Caprioglio spera. «So che ci sono altri candidati alla direzione artistica dello Stabile» dichiara «ma voglio mettermi a disposizione della mia città e della mia regione per impegnarmi in questo senso. Mi occupo ormai da teatro da molti anni, avendo rilevato la compagnia che fu di Mario Scaccia, credo nel teatro veneto e voglio essere messa alla prova. Smentisco intanto le indiscrezioni giornalistiche sul fatto che sarei stata nominata responsabile nazionale Cultura e spettacoli del partito Alleanza di Centro. Non c’è nulla di vero». Intanto tra pochi giorni è in programma un nuovo Consiglio dello Stabile, da cui non uscirà, ancora, il nome del nuovo direttore artistico, dopo la rinuncia di Damiano Michieletto. Troppi mal di pancia in Consiglio, come ha confermato anche ieri l’assessore alle Attività Culturali del Comune di Venezia Angela Vettese, rispondendo a un’interrogazione sul futuro del teatro regionale del consigliere comunale del Pd Gabriele Scaramuzza.(e.t.)
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