Curva Sud dell’Euganeo, 300 giorni di cantiere. Un’altra stagione senza stadio

Il 6 marzo scade il termine per la presentazione di eventuali ricorsi. A quel punto la milanese Costigliola potrà partire con i lavori. Nuovo stop per i 7 concerti programmati da Zed tra luglio e agosto

Luca Preziusi
La curva sud dello stadio Euganeo
La curva sud dello stadio Euganeo

​​​​Prima di firmare i contratti con la milanese Costigliola bisognerà attendere ancora 9 giorni. Il 6 marzo infatti scade il termine ultimo per la presentazione di eventuali ricorsi da parte delle altre cinque imprese (tra cui la padovana Sicea) che avevano partecipato al bando per la ripresa dei lavori della curva Sud dell’Euganeo.

Se non dovessero arrivare ci sarà l’affidamento all’impresa lombarda vincitrice della gara d’appalto da 2,6 milioni, pronta a partire con i lavori ad aprile. Prima della stagione 2026/2027 però i tifosi biancoscudati non potranno mettere piede in quello che sperano diventerà il loro catino. Il cronoprogramma infatti prevede 300 giorni effettivi di lavoro, che potrebbero anche subire uno stop tra giugno e luglio per i 7 concerti previsti da Zed.

E proprio la curva Sud ha fatto litigare nel weekend il patron del Calcio Padova Joseph Oughourlian con il sindaco Sergio Giordani, che non si sono risparmiati critiche, accusandosi a vicenda di responsabilità e mancati investimenti, proprio nell’unico giorno di visita dell’imprenditore armeno a Padova.

La nuova curva dell'Euganeo, tra cantieri e polemiche: il video racconto

Adeguamento

Nel frattempo Giordani proprio alcuni giorni prima aveva incontrato presidente e ad della società, Francesco Peghin e Alessandra Bianchi. Con loro aveva discusso delle migliorie da apportare all’Euganeo in caso di promozione e in base alle richieste presentate dal questore Marco Odorisio per rendere più sicura la struttura durante le partite interne.

Di urgente c’è l’installazione dei seggiolini dove oggi non ci sono (ma ci sarebbe tempo fino a febbraio 2026) e l’adeguamento dell’illuminazione, che per questioni televisive va potenziata. Se invece il prossimo anno si decidesse di ampliare il numero di spettatori (oggi 7.125), servirebbe anche aumentare il numero di tornelli e bagni, migliorare le uscite d’emergenza e ridefinire il sistema di prefiltraggio.

Poi c’è la questione concerti. Tra giugno e luglio ce ne saranno sette e la società ha chiesto all’amministrazione di spingere affinché Zed restituisca il campo in condizioni perfette prima dell’inizio del campionato (quello eventuale di B comincia ad agosto). E il capitolo sulla sicurezza, con le richieste del questore, è ancora in attesa di una risposta. Amministrazione e società s’incontrano quasi ogni settimana per capire come dividersi le spese, ma la trattativa non decolla ed è sempre più probabile che a risolverla ci dovranno pensare gli avvocati.

La storia

Ufficialmente tutto inizia il 10 luglio del 2019, quando il sindaco Sergio Giordani e l’assessore allo sport Diego Bonavina presentano il progetto per la nuova curva Sud. Quel giorno c’era anche l’amministratrice delegata del Calcio Padova Alessandra Bianchi e si sprecarono i brindisi. Il progetto però era partito prima, subito dopo l’elezione di Giordani nel 2017, con Bonavina alla ricerca di fondi per rendere felici gli ultras.

Li trovò: 2 milioni di euro dal bando ministeriale Sport e Periferie, 800 mila euro dalla Cariparo e altri 3 milioni di euro con un mutuo col fondo sportivo. Totale: 5,8 milioni di euro per 26 gradoni, 3.300 posti e soprattutto una curva per tenere i tifosi a 6 metri dal campo. Parte la gara: l’11 dicembre 2020 se la aggiudica la ditta Esteel di Viterbo con un ribasso del 6%, ma soprattutto grazie ai tempi di consegna promessi. I 9 mesi garantiti passano, ma le ruspe vanno a rilento. E l’8 novembre 2022 sullo stadio piomba la magistratura, sequestra il cantiere e mette tutti sotto indagine.

Vanno a processo due funzionari del Comune e i vertici di Esteel, accusati a vario titolo di subappalti illeciti, turbata libertà degli incanti, cooperazione nel delitto colposo (avrebbero anche coperto un infortunio sul lavoro). A febbraio 2023 l’area viene dissequestrata e rimessa nella disponibilità del Comune, che prima di affidare ad un’altra impresa la fine dei lavori deve fare i conti con l’aumento dei costi e una serie di perizie per stabilire quanto lasciato in eredità da Esteel. Riesce a finire tutto solo nell’autunno scorso, quando viene pubblicato il nuovo bando vinto dalla Costigliola con i costi quasi raddoppiati. 

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