Stalker grafomane In otto anni scritte centinaia di lettere

In un crescendo di violenza sarebbe poi passato a danneggiare con l’acido anche le auto della vittima del figlio e dell’ex marito

Per otto anni le ha scritto lettere, così tante da riempire due grandi scatoloni. Lettere come quelle di una volta scritte a mano. Nessuna parole d’amore. Nemmeno d’affetto o di nostalgia per il breve periodo di frequentazione. Solo parole di insulti, di offese, di odio. Parole di morte, di invito a farla finita o di augurio che qualcuno le faccia del male davvero. Ora è stato spedito a processo Paolo Novello, 68 anni di Padova, un pensionato chiamato a rispondere di stalking aggravato e di danneggiamenti continuati (la difesa è affidata al penalista Ferdinando Bonon). Lo ha deciso il gup Elena Lazzarin che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del pm Daniela Randolo. È la stata l’ex a presentare una denuncia dopo aver cercato in ogni modo di porre fine a quella persecuzione scandita dall’invio di almeno due missive al mese, spesso consegnare a mano da Novello. Prima l’obiettivo era tentare di ricucire il rapporto e il tono dei messaggi, ovviamente, era tenero e gentile. Poi quando si è reso conto che la donna non voleva saperne, la reazione dell’uomo è stata violentissima. «Sei una ignobile, una profittatrice... Tagliati la gola, sprofonda nella m..., infame, bipolare, meriti di essere frustrata in pubblico, di morire d’inedia... buttati dal terzo piano e farai un piacere al mondo». Espressioni cariche di brutalità, difficili anche da immaginare. Dalla violenza verbale a quella sulle cose il passo è stato breve.

Secondo la procura dalla fine del 2012 Novello ha cominciato a danneggiare l’automobile in uso all’ex che, ormai, aveva un nuovo compagno: avrebbe rotto i fari e lo specchietto retrovisore; avrebbe poi danneggiato la vettura del figlio di lei e perfino quella dell’ex marito. Non solo. Sarebbe arrivato a sporcare di liquido corrosivo le macchine, rovinando la carrozzeria. E in un’occasione avrebbe spedito alla donna un sacchetto di escrementi. Il pm Randolo aveva chiesto e ottenuto dal gip un divieto di avvicinamento alla vittima con ogni mezzo (anche epistolare). —

CRI.GEN

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