Stato di calamità, aiuti soltanto a parole

BATTAGLIA TERME. Il decreto che dichiara lo stato di calamità per Battaglia e gli altri Comuni veneti colpiti dall’alluvione del 3 febbraio è arrivato. Ma, dicitura a parte, il documento approvato...

BATTAGLIA TERME. Il decreto che dichiara lo stato di calamità per Battaglia e gli altri Comuni veneti colpiti dall’alluvione del 3 febbraio è arrivato. Ma, dicitura a parte, il documento approvato dal Consiglio dei ministri non prevede alcuno stanziamento di soldi. Nessun aiuto concreto alle famiglie o alle amministrazioni locali. Zero su zero, contrariamente a quanto avvenuto per la Toscana o l’Emilia Romagna. Per questo il sindaco di Battaglia Daniele Donà ieri ha inviato una lettera al presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

La missiva è scritta a nome dei primi cittadini di Montegrotto, Rubano e Selvazzano, le altre località colpite dall’alluvione di inizio anno. «Chiediamo un incontro urgente al governatore sulla situazione degli stanziamenti in favore dei cittadini delle zone interessate», si legge nella nota. «Il decreto firmato dal presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi dichiara solo lo stato di calamità e non prevede nessun stanziamento per le famiglie che hanno subito i danni. Non dà neanche indicazioni per misure agevolate nei confronti della tassazione, per il pagamento di utenze domestiche o sospensioni, anche solo temporanee, al Patto di stabilità». Insomma, il decreto dà il contentino dicendo che c’è stata calamità, ma non stanzia neanche un euro di aiuti. Cosa che ha già fatto infuriare lo stesso Zaia, che grida allo scandalo scagliandosi contro lo Stato. Da qui la decisione dei sindaci di dare man forte alla battaglia del presidente del Veneto. «L’incontro servirà ad aiutare l’azione di Zaia, che non ha avuto alcuna risposta da Roma: muovendo il territorio tutti insieme possiamo far capire al Governo che è davvero ora di finirla di prenderci in giro», ha concluso il sindaco. (i.z.)

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