Stazione, le auto non passano più ma resta acceso il semaforo del tram

Autisti perplessi: «Non c’è dialogo tra Comune e BusItalia, si continuano a perdere 2 minuti a corsa» Comitato Padova Cresce all’attacco: «Il sindaco aveva promesso di coinvolgerci, convochi un tavolo» 

STAZIONE. Sabato è scattata la nuova viabilità che coinvolge il piazzale Stazione dalla parte del boulevard – da Mc Donald’s al cavalcavia Borgomagno – e di via Cairoli, da via Stazione (in pratica dal Market Cinese) sino all’incrocio con corso del Popolo, dove si trova la Banca Etica. In pratica sono stati chiusi sia il boulevard che via Cairoli ed è già diventata isola pedonale il tratto che dall’incrocio con via Nino Bixio al punto dove prima c’era il semaforo che portava in piazzale Stazione.

Come sempre accade in questi casi, i cambiamenti radicali hanno provocato subito le proteste. I primi a non essere soddisfatti della chiusura delle due strade sono stati Jonny Pasquali, coordinatore del comitato Padova Cresce, e il direttore dell’albergo Grand’Italia. «Come succedeva in passato, la ripescata pedonalizzazione del boulevard attirerà in zona ancora più delinquenti di oggi», osserva Pasquali. «Ma quello che io ritengo più grave è, ancora una volta, il mancato coinvolgimento dei residenti alla decisione di chiudere via Cairoli e il boulevard, come, invece, ci era stato promesso dal sindaco e dagli assessori Bressa e Nalin nell’ultimo incontro con il Comune. A questo punto ho iniziato a raccogliere firme in zona (sono già 120) e le invierò in Comune per organizzare un tavolo per valutare insieme proposte e progetti e dare tutte le indicazioni ai nostri amministratori perché decidano con piena cognizione di causa».

A muso duro anche il commento del direttore del Grand’Italia: «Non è la viabilità che il Comune ci aveva prospettato», dice Sante Tartaglia. «I nostri clienti, che arrivano in auto o in bus turistico, per arrivare in albergo o parcheggiare nel nostro garage in via Donghi devono fare il giro del mondo. Eppure, tra Imu e tassa di soggiorno, ogni anno facciamo arrivare nelle casse del Comune 130.000 euro. Tra l’altro, essendo proprietari dei muri dell’ex Punto Snai, abbiamo perso molto soldi solo perché abbiamo detto no a molti commercianti stranieri che non ci davano garanzie sul piano della sicurezza e dell’ordine pubblico. No, non ci stiamo: vogliamo incontrare Giordani e Lorenzoni».

Intanto, nonostante l’eliminazione dei due semafori, il tram, proveniente dal centro, continua a doversi fermare al semaforo davanti al bar Dersut.

«In pratica non c’è stato dialogo tra Comune e BusItalia e quindi è come se i due semafori al boulevard e in via Cairoli fossero ancora funzionanti», dice Sandro Lollo, autista e sindacalista della Cisl. «Il tram continua a perdere uno o due minuti a corsa».

Nel frattempo la viabilità è diventata definitiva. L’automobilista che, proveniente da viale Codalunga, svolta in via Cairoli, arrivato all’incrocio con via Nino Bixio, deve girare per forza a sinistra perché, in fondo, la strada è stata chiusa con sei paracarri. Una volta arrivato all’angolo dove si trova l’ex Hotel Monaco, deve girare ancora a sinistra e, arrivato all’inizio del boulevard, non può fare altro che girare a destra e transitare sotto la rampa del tram. Da notare che la nuova viabilità, che ha conservato il transito per il lato nord di via Bixio, è stata istituita con il percorso sopramenzionato anche perché lungo la via che costeggia l’Hotel Monaco, sono stati conservati i parcheggi gestiti dall’Aps. Ossia sei posti auto, che costano 1. 70 euro all’ora, due riservati ai disabili ed uno riservato al carico/scarico delle merci. Infine un’altra nota dei gestori del Punto Tim, che si trova a fianco della Banca Etica: «Bene ha fatto il Comune a chiudere via Cairoli», sottolinea un dipendente, «però tre blocchi di pietra non bastano, i motociclisti passano ugualmente, ne servirebbero altri due».


 

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