Stazione: un fondo straniero vuole l’ex Ifip Albergo, studentato e residenza anziani

Un albergo, uno studentato, una casa per anziani e un grande parcheggio multipiano. Questo potrebbe essere il futuro dell’ex area Ifip (Iniziative Finanziarie Immobiliari Padovane), situata tra la Chiesa della Pace e il tribunale, nel degrado e nell’abbandono da anni. Un’area finita ultimamente nel mirino di un fondo straniero che ha consegnato direttamente nelle mani del sindaco Sergio Giordani un piano di riqualificazione. L’amministrazione sta valutando il progetto, ma avrebbe già imposto dei paletti importanti per intavolare una trattativa.
C’è un fondo straniero dietro ai privati proprietari dell’area, gli stessi che dal 1998 cercano di sbloccare il vecchio piano urbanistico attuativo di cui, finora, è stato realizzato solo il supermercato Coop e il parcheggio del Palazzo di giustizia. Già allora erano previsti un hotel di 15 piani e immobili residenziali, ma nel frattempo, il mercato immobiliare e le complesse situazioni societarie hanno prima rallentato e poi demolito tutti i progetti. Circa 4 mesi fa si sono fatti avanti gli emissari di un fondo d’investimento straniero, che hanno presentato al primo cittadino una nuova proposta, in parte simile alla vecchia. Proposta che, oltre a un albergo, prevede anche una casa dello studente, una struttura per gli anziani, piccole attività economiche e un park a più piani. Giordani avrebbe sgranato gli occhi davanti al progetto. Tuttavia, memore delle sabbie mobili in cui è finito quello precedente e quelli della confinante area del Pp1 (in via Valeri), si sta muovendo a passo felpato. Senza considerare che l’affare si aggirerebbe attorno ai 50 milioni di euro e, quando girano tali cifre, l’accortezza non è mai troppa. In più, tutto sembra attaccato col mastice al completo restauro della stazione. Restauro che dipende dalla volontà di Rfi (Rete ferroviaria italiana) di investire o meno su Padova ed eventualmente sull’alta velocità. Se dovesse franare quell’ipotesi, probabilmente anche il fondo potrebbe ritirare l’offerta. Prossimo appuntamento previsto entro l’anno.
Attualmente il progetto è al vaglio dell’amministrazione. Oltre a Giordani, si sta muovendo anche il vicesindaco Arturo Lorenzoni, sempre in prima linea quando si tratta di autorizzare nuovo “mattone”. Da Palazzo Moroni non è ancora arrivata una risposta definitiva per avviare eventualmente la negoziazione e il lungo iter previsto per accendere la miccia, ma i primi paletti sono stati dettati. Sindaco e vice hanno chiesto delle migliorie che rispettino il contesto urbanistico e gli edifici storici della zona e, soprattutto, che siano comprese anche nuove piazze, verde urbano e piste ciclabili.
In quella zona ci sono stazione, fiera, tribunale e l’area scientifica dell’Università. L’ipotesi di realizzare alberghi e studentati potrebbe essere indovinata. Una piccola cittadella a due passi dai binari potrebbe risultare molto comoda anche per i parenti degli anziani di una casa di riposo. Pochi dubbi ci sono pure sul parcheggio multipiano previsto alle spalle della Coop. Non solo sarebbe a servizio di fiera, stazione e tribunale: rientrerebbe nelle politiche green di Lorenzoni di realizzare posti auto fuori dal centro ma non troppo lontani e raggiungibili dai mezzi pubblici. Potrebbe cozzare, però, con il piano abbozzato da Giordani, ancora in fase embrionale, del park da 300 posti nell’area Pp1. O l’uno o l’altro.
Una soluzione va trovata presto perché, come il Pp1, l’area è diventata rifugio di sbandati e tossici ormai da un decennio. Il naufragio dei progetti del passato ha provocato una desolazione di cui ha approfittato chi vive di affari al buio. In prima linea è rimasto don Elia Ferro, parroco del Tempio della Pace e sentinella dell’area ex Ifip. Il “don” è da sempre contrario a emarginare la zona costruendo dei parcheggi e propenso a un investimento nel residenziale, per realizzare il sogno di farlo diventare un nuovo quartiere. —
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