Steve Vai l’esoterico per il trionfo della chitarra
PADOVA. Signor Steve Vai, ci dica la verità, lei ha fatto un patto col diavolo, non è vero? «Ogni volta che prendiamo una decisione che va contro il nostro benessere spirituale stringiamo un patto col diavolo». Svicola un po' la risposta questo funambolico dio della chitarra, appassionato di esoterismo e filosofie orientali. Ma la domanda era d'obbligo. Non solo perché nel film “Mississipi Adventure” del 1986 ha interpretato proprio il ruolo di chitarrista assoldato dal demonio, o perché il destino ha voluto che compisse il sesto compleanno nel sesto giorno del sesto mese del 1966; in realtà quello che lascia a bocca aperta tutti i chitarristi del mondo è ciò che Steve Vai riesce a fare con la sei corde: suonare tre manici contemporaneamente, riprodurre il nitrito di un cavallo, superare la velocità della luce e mille altre diavolerie.
Se non è merito di Lucifero deve certamente esserci dietro qualcos'altro: «Sono un grande cultore di religioni e di tradizioni esoteriche» spiega Steve Vai che suonerà questa sera al Geox di Padova «molti mi considerano semplicemente un chitarrista, ma in tutta la mia vita mi sono dedicato alla consapevolezza dello spirito e questo influisce tantissimo sulla mia musica». L'ultimo disco dell'artista italo americano si intitola “The Story of Light” ed è la seconda tappa di una trilogia mistica iniziata nel 2005 con l'album “Real Illusions: Reflections”. «La luce a cui mi riferisco nel titolo non è da intendere in senso fisico o materiale ma come simbolo della coscienza interiore più profonda», spiega Steve Vai. A volte parla come un vero maestro zen ma è in realtà un incredibile animale da palco, una rock star che ha saputo passare dalle articolate composizioni di Frank Zappa ai palchi del metal anni '80 con i Whitesnake e David Lee Roth. Assieme al suo vecchio maestro Joe Satriani, è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nella musica rock strumentale, tutta dedicata alla chitarra. Con la sei corde, spesso anche sette, Steve Vai crea fraseggi davvero unici. Nella title-track dell'ultimo disco duetta con un parlato russo: «quella è una melodia orchestrata» spiega «ho voluto dividerla in tanti piccoli pezzi, e fare qualcosa che suonasse diversamente dal solito assolo. Mi sono concentrato sulle frasi musicali pensando a come si formano i pensieri, al linguaggio con le sue dinamiche particolari, soprattutto nel modo che avete voi italiani di parlare».
I biglietti sono disponibili a partire da € 34,50 anche direttamente alla cassa del teatro Geox, inizio concerto ore 21.30.
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