Studentessa investita in via Belzoni, Sofia muore a 17 anni

Tragedia a Padova, la giovane stava attraversando la strada per entrare a scuola. Ragona: «Implementare la sicurezza stradale è una nostra priorità»

Giusy Andreoli e Felice Paduano
Sofia Gambato, la studentessa di 17 anni che ha perso la vita
Sofia Gambato, la studentessa di 17 anni che ha perso la vita

Alla fine non ce l'ha fatta Sofia Gambato, la studentessa di 17 anni investita sabato 21 settembre in via Belzoni. Stava andando all’istituto Selvatico, come ogni mattina, quando alle 8.10 la ragazza è stata vittima di un incidente stradale con un'auto.

Studentessa investita in via Belzoni a Padova, è grave
La scena dell'incidente in via Belzoni

Immediati i soccorsi dei medici del Suem, ed è stata trasportata in gravi condizioni al Pronto soccorso dove dopo un delicato intervento nel reparto di neurochirurgia è rimasta in coma farmacologico fino a mercoledì 25 settembre.

Nella notte tra mercoledì e giovedì è stato dichiarato il decesso cerebrale, e la mattina di giovedì sono stati staccati i supporti vitali. Lutto a Campodarsego, dove la giovanissima studentessa viveva con la famiglia.

L’assessore Ragona

«Esprimo le mie condoglianze e la mia grande vicinanza alla famiglia e agli amici di Sofia. Quello che è successo è una tragedia che sconvolge tutti, a poca distanza da un altro incidente sulle nostre strade costato la vita a un diciassettenne». Sono le parole dell’assessore alla mobilità Andrea Ragona.

«Implementare la sicurezza stradale è una nostra priorità e lo stiamo facendo ad esempio con l’introduzione delle strade scolastiche davanti alle scuole elementari o medie, o con la progressiva introduzione delle zone 30, come previsto dal nostro Pums. Stiamo procedendo con l’iter di approvazione del Piano, che ci permetterà di poter dare seguito alla sua completa applicazione. Anche la messa in sicurezza delle ciclabili, grazie anche a molti investimenti Pnrr, va nella direzione di avere strade sempre più a misura di persona e non di auto. Non è sempre facile, perché ci stiamo muovendo in controtendenza rispetto a un Governo che ha fatto dell’abolizione delle zone 30 uno dei suoi cavalli di battaglia, e queste azioni certo non bastano se non cambiamo la cultura dell’automobile prima di tutto, molto forte anche nella nostra città. Una classe del liceo Selvatico oggi ci ha scritto una lettera, dopo la perdita della compagna di scuola, chiedendo ulteriori interventi per la messa in sicurezza delle strade. Da parte mia, in questo momento di dolore, posso solo dire che proseguiremo con il nostro impegno con ancora più determinazione, anche coinvolgendo le scuole e partendo proprio da loro, perché sono loro a doverci raccontare la città che dobbiamo costruire».

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