«Studentesse squillo? Si fa e lo sanno tutti»
Studentesse padovane che per arrotondare offrono sé stesse in cambio di soldi o regali. Alcune lo fanno per pagarsi l’affitto o le tasse universitarie, altre per comprarsi la borsa firmata o l’ultimo cellulare. Non sono escort e nemmeno prostitute ma semplici studentesse disposte a vendere il proprio corpo in cambio di un guadagno facile.
Un fenomeno che a sentire i giovani padovani sembra essere molto diffuso e in continua espansione. «Lo sanno tutti che esiste questa realtà. Ci sono studentesse che invece di lavorare due sere a settimana in pizzeria prendendo due soldi, preferiscono fare sesso con degli sconosciuti, guadagnandone più del doppio e divertendosi anche» sostiene Antonio, studente universitario di Padova. E come Antonio la pensano quasi tutti, a nessuno è sconosciuto il fenomeno, anche se c’è chi fa una precisa distinzione. «Ci sono due tipologie di ragazze diverse: quelle che non hanno quasi i soldi per vivere e che quindi sono spinte da necessità e quelle che invece hanno bisogno del superfluo, dell’apparire. Queste due tipologie hanno un tipo di “clientela” diverso e frequentano ambienti diversi. Tutte e due comunque sono studentesse» spiega Luca, ex studente di Padova ma ancora legato agli ambienti universitari. «Ne ho viste tante nel mondo del divertimento notturno, il fatto che ci siano universitarie che si fanno pagare per stare con un uomo è risaputo», racconta Andrea, per anni organizzatore delle serate universitarie padovane in discoteca, «per la maggior parte sono ragazze giovani, sui 20-23 anni e organizzano gli incontri all’interno di appartamenti. Diciamo che non è un fenomeno che salta all’occhio immediatamente andando in un locale ma che scavando anche solo un po’ emerge con forza». Chi si deve pagare l’affitto, chi deve assolutamente avere la borsa all’ultima moda, ma anche chi si deve comprare la droga. «Non possono dire ai genitori che hanno bisogno di soldi per drogarsi e così trovano il modo di guadagnarne senza molta fatica», dice Anna, studentessa di Economia, «ho sentito che mettono gli annunci su internet per trovare clienti. Oppure ci sono quelle che fanno tutto sul web. Chattano e si mostrano, anche a volto coperto, via webcam».
Studentesse in vendita ma non solo, anche i maschi sembra facciano la stessa cosa. «Al Portello, in via Gradenigo, si vedono ragazzi giovani, sicuramente studenti, al bordo del marciapiede. Anche loro si fanno pagare in cambio di prestazioni sessuali», dice Carlo, che conclude, «penso che sotto ci sia di una società che porta alla mercificazione del corpo e al bisogno di soldi facili».
Alice Ferretti
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