Sul tram nuovo appello di Schiavon
Si appella alla città metropolitana di Padova, il vicesindaco di Ponte San Nicolò, Martino Schiavon, per auspicare che la famosa linea Sir3 del tram, prevista per i prossimi anni, non si fermi ai confini del Comune di Padova, in quartiere Voltabarozzo, ma arrivi, passando per Ponte San Nicolò, alle porte di Legnaro. «Se il tram», ripete Schiavon, dopo un mese di telefonate e appelli ai vertici del Comune di Padova, «si fermasse a Voltabarozzo, la nostra statale subirebbe un tracollo. Già in questi giorni, dopo la riapertura delle scuole, per andare da Roncaglia a Voltabarozzo, una manciata di chilometri, ci vuole mezz’ora. Non oso pensare al traffico che ci sarà quando tutti i pendolari del Piovese si riverseranno qui per venire a prendere il tram a Voltabarozzo».
Sconfortanti, finora, le risposte udite da Padova: «Dicono che se non ci sono i soldi è inutile parlarne. O il Comune ha qualcosa da tirare fuori o non se ne fa niente. Ma è impossibile, per un Comune come il nostro, già in tempi di ristrettezze, tirare fuori i milioni di euro necessari per un’opera così colossale».
Sulla scia del ministro Delrio, che lunedì a Padova ha spinto per la veloce istituzione della PaTreVe, Schiavon invita: «Dobbiamo iniziare a ragionare come città metropolitana, considerando che anche l’hinterland di Padova è una realtà che si muove, che produce, che fa ricerca e innovazione: basti pensare al polo universitario di Legnaro».
Andrea Canton
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