Supermercati aperti a Ferragosto, proclamato lo sciopero

Molti i gruppi che non chiuderanno: Aspiag, Conad, Iperlando, La Rinascente. Parla Cecilia De Pantz (Cgil): «Nessun vantaggio per le vendite e nemmeno per l’occupazione»
Due carrelli vuoti in un supermercato a Roma, in una immagine di archivio. Sono 8 milioni 272 mila le persone povere in Italia, il 13,8% dell'intera popolazione. E' quanto fa sapere l'Istat, aggiungendo che nel 2010 le famiglie in condizione di poverta' relativa sono 2 milioni e 734 mila, l'11% delle famiglie residenti. L'Istituto spiega che si tratta di quelle famiglie che sono cadute al di sotto della linea di poverta' relativa, che per un nucleo di due componenti e' pari ad una spesa mensile di 992,46 euro. ANSA/MARIO DE RENZIS
Due carrelli vuoti in un supermercato a Roma, in una immagine di archivio. Sono 8 milioni 272 mila le persone povere in Italia, il 13,8% dell'intera popolazione. E' quanto fa sapere l'Istat, aggiungendo che nel 2010 le famiglie in condizione di poverta' relativa sono 2 milioni e 734 mila, l'11% delle famiglie residenti. L'Istituto spiega che si tratta di quelle famiglie che sono cadute al di sotto della linea di poverta' relativa, che per un nucleo di due componenti e' pari ad una spesa mensile di 992,46 euro. ANSA/MARIO DE RENZIS

PADOVA. Negozi e supermercati aperti anche Ferragosto: i sindacati non ci stanno. Ieri le sigle sindacali territoriali del commercio Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UilTucs-Uil hanno proclamato una giornata di sciopero dal lavoro festivo il 15 agosto attraverso un comunicato diffuso alle associazioni di categoria Federdistribuzione, Ascom Padova e Confesercenti. A Padova e nella Cintura urbana non mancheranno punti vendita aperti anche il 15 agosto.

Tra i centri commerciali rimarrà chiuso il Centro Giotto del gruppo Auchan e gli ipermercati della Coop. Apriranno invece al pubblico, dalle 9 alle 20.30, i centri commerciali del gruppo Aspiag alle porte della città (Le Brentelle di Sarmeola, Ipercity di Albignasego e Matrix di Vigonza) e l'Interspar ex Saimp di via Pontevigodarzere. Aperti in città saranno i due Conad City di via Crescini e via Facciolati, orario dalle 7.30 alle 20, e l'Iperlando di corso Stati Uniti dalle 8.30 alle 19. Alcuni punti vendita del gruppo Alì, ed esempio l’Alìper di Abano, apriranno solo dalle 8.30 alle 13.30. Inoltre saranno aperte in centro altre strutture commerciali di rilievo, non alimentari, come La Rinascente (10.30-20), Coin (10-20) e Oviesse (9-13 e 15.30-20), con quest’ultimo che rimarrà chiuso domenica 9 e il 16 agosto.

Per le sigle sindacali di categoria si tratta di aperture inopportune che richiedono un passo indietro. «C’era la necessità di aprire anche il 15 agosto, quando le persone pensano solo a fuggire dal caldo della città?», si domanda Cecilia De Pantz, segretario generale della Filcams-Cgil di Padova. «Queste aperture festive e straordinarie, consentite dal decreto Salva Italia di Monti nel 2011 con l'obiettivo di aumentare le vendite e l'occupazione, hanno dimostrato di non portare vantaggi economici alle aziende», osserva De Pantz, «Anche associazioni di categoria come Ascom e Confesercenti dicono che eccedere con le aperture straordinarie non porta benefici. Speriamo con questo sciopero di far capire alle aziende che aprire a Ferragosto sarebbe un boomerang».

I delegati sindacali delle varie sigle confederali di categoria sono già in sciopero e si stanno attivando in assemblee con i lavoratori. Allo sciopero sono chiamati i dipendenti della grande distribuzioni e del commercio obbligati per contratto a lavorare nei festivi, ma tutti i lavoratori della categoria sono stati invitati ad aderire. C'è chi critica la decisione di scioperare contro il lavoro nei festivi, che per i detrattori sarebbe uno schiaffo nei confronti dei tanti disoccupati. «Niente di tutto questo. Il problema è che con la liberalizzazione del commercio la disoccupazione non è migliorata e i conti economici delle aziende sono in netto calo. È chiaro che la legge va cambiata», conclude De Pantz, «Il negozio aperto la domenica ed i festivi non è un servizio essenziale e costringe i dipendenti ad orari poco concilianti con le necessità familiari».

 

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