Sushi, pesce crudo, birrerie: tutte le novità in centro a Padova

PADOVA. Dopo l’inverno è finalmente è scoppiata la primavera. Di conseguenza tornata la voglia di fare quattro passi in centro, specialmente alla sera, ed eventualmente andare a bere e mangiare qualcosa nei locali. Nell’arco di un anno la “geografia” di bar e locali è cambiata. La novità più eclatante arriva da Mirano, in provincia di Venezia. Il giovane ristoratore Diego Cesarato, già titolare del locale “Al Numero Quattro” ha aperto nel cuore di Padova ben tre nuovi bar-restoranti. Il più grande è la Gineria (all’ex Godenda), in via Squarcione.
Il secondo è l’ex Presidentino di via Boccalerie, angolo piazza dei Frutti, affidato alla direttrice Silvia Bigolaro e il terzo è il Crudo, aperto in galleria Borromeo dove il menù (ovviamente) è formato, essenzialmente da pesce crudo. I nuovi dipendenti alla corte dell’imprenditore Diego Cesarato. La settimana prossima, al civico 20 di via San Fermo, aprirà un nuovo bar dove sino a quattro anni fa c’era il locale Max, che si è spostato sotto al Salone.

Novità anche per quanto riguarda il bar aperto due anni fa, all’angolo tra piazza dei Frutti e via Fiume, da Diletta, figlia di Ennio Breda, titolare della storica pasticceria di corso Umberto I. Il locale è passato nelle mani di Sofia Hu. Si parla cinese anche al nuovo Sushi-Attimi, aperto due mesi fa in via Martiri della Libertà, nei locali dove prima c’era il negozio di abbigliamento di Alberto Giraudo.
E non è finita. In centro sbarca anche Davide Comunian, il noto commerciante di bibite, che in via del Santo riaprirà l’ex birreria Da Giampi. Sempre Comunian aveva l’intenzione di acquisire anche la licenza del bar gastronomico Al Canton del Volto, chiuso da circa un anno, ma il Comune ha già comunicato che l’autorizzazione per aprire un nuovo locale pubblico al Volto della Corda non è più disponibile.
È ancora aperta, invece, la partita per la riapertura del bar “Dae Tose” sotto al Salone. La licenza è stata acquisita da un imprenditore del settore, ma la riapertura del locale è ancora lontana perché l’ultima gestione ha lasciato debiti anche nei confronti del Comune. (f.pad.)
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