Svenduta Villa Barbieri: all’asta per 750 mila euro

PADOVA. Villa Barbieri cambia proprietario. La villa ottocentesca di Camin, che ospita una discoteca molto nota in città, è stata venduta all’asta, dopo alcuni tentativi andati a vuoto. È stata aggiudicata per 750 mila euro quando il valore di stima era di un milione e 191 mila euro. Nulla cambia per il locale notturno che ha un contratto di affitto con scadenza 31 marzo 2018.
Ma qualcosa pare muoversi nel mercato in un periodo in cui, complice la crisi, sono decine gli immobili che finiscono all’asta. Alcuni anche di pregio, come la nota villa Sambonifacio, residenza di lusso in zona piazza Castello “svenduta” a un terzo del suo valore.
Villa Barbieri. La storica villa di Camin, famosa per le serate danzanti dell’omonima discoteca, è stata messa all’asta per un’esecuzione immobiliare promossa dall’Enasarco (la cassa previdenziale degli agenti di commercio) nei confronti dei precedenti proprietari: la società Kontatto srl di via Croce Rossa, controllata al 50% ciascuno da Giorgio Saretta e Lorenzo Schievano. Lo scorso 7 luglio è avvenuta l’aggiudicazione: 750 mila euro il prezzo dell’offerta migliore delle due arrivate alla custode, la commercialista Paola Carpanese. L’offerta minima era 570 mila euro.
L’aggiudicatario è un avvocato che è intervenuto in gara per «persona da nominare». Sarà lui che poi, in sede di verbale d’asta, dovrà sciogliere la riserva a indicare i reali acquirenti, che si conosceranno solo con il decreto di trasferimento dell’immobile.
«Per noi non cambia nulla. Oggi versavamo l’affitto al tribunale, domani lo faremo a chi ci verrà indicato – sottolinea Andrea Massaggia, della Sports Club srl, che gestisce la discoteca – Da 22 anni portiamo avanti questo locale con 30 dipendenti. E lo faremo anche nei prossimi anni».
I beni di Marcato. Una vendita c’è stata anche nell’asta per il concordato preventivo della Gpm spa, il gruppo di Gianfranco Marcato. È stato aggiudicato un fabbricato commerciale di 239 metri quadri in via Cavalieri di Vittorio Veneto, a poco più di 300 mila euro.
Restano senza acquirenti i due lotti più pregiati dell’asta dello scorso 5 luglio. Nessuna offerta per il negozio al secondo piano del Centro Giotto (1.205 metri quadri per un milione e 162 mila euro) e il negozio Trony di Mortise (367 metri quadri in via Madonna della Salute per 613 mila euro). Dopo l’estate il liquidatore Alessandro Baracco si farà promotore di un nuovo tentativo con un ulteriore ribasso del 20%.
Palazzo Sambonifacio. È andata deserta invece lo scorso 5 luglio l’asta per il quattrocentesco Palazzo Sambonifacio, in zona piazza Castello, in pieno centro a Padova. Un edificio dagli interni lussuosi ed eleganti con uno spazio per uffici, due appartamenti al primo e al secondo piano, due negozi a piano terra, tra cantine e due garages. In totale 2.356 metri quadri. Il valori di stima è di 13 milioni e 460 mila euro. È stato battuto all’asta con un’offerta minima che partiva da 4.259.250 euro. Praticamente un terzo.
Nonostante questo non è arrivata nessuna offerta e dunque l’asta, curata dall’associazione professionale per le esecuzioni dei notai di Padova, sarà ripetuta abbassando ulteriormente i prezzi.
I terreni di Pontevigodarzere. All’asta sono finiti pure 26 mila metri quadri della lottizzazione ex Pilli-Idrotermici, al capolinea nord del tram a Pontevigodarzere. Si tratta di un’area su cui c’è un piano urbanistico approvato per una volumetria edificabile di 67.224 metri cubi, tra residenziale, direzionale e alberghiero.
La perizia del tribunale ne ha stabilito il valore in 7.744.600 euro. Da quasi due anni la curatrice Paola Carpanese cerca di vendere: nell’ottobre 2015 a 5,9 milioni di euro, poi lo scorso giugno con altri due tentativi, prima a 4,5 milioni poi a 3,4 milioni. Tentativi sempre andati a vuoto. Segno di un periodo di stallo del settore delle costruzioni, che stenta a credere nei nuovi progetti anche di fronte a prezzi «stracciati».
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