Sventola la bandiera sbagliata «Più rispetto per il tricolore»

«Da italiano sono affezionato al tricolore e ci sto male ogni volta che vedo la nostra bandiera esposta in maniera scorretta, oppure ridotta a uno straccio o del tutto dimenticata. Purtroppo capita più spesso di quanto si possa immaginare e, sinceramente, la trovo una mancanza di rispetto. Una situazione che è sotto gli occhi di tutti ma di cui pochi sembrano accorgersi».
Antonio Cavallini, ex consigliere comunale di Casalserugo, in passato anche candidato a sindaco, invece ha l’occhio ben allenato per riconoscere al primo sguardo se la bandiera italiana è esposta correttamente, se occupa la posizione giusta in presenza di altre bandiere e se le viene riservata l’importanza che le spetta. Con l’avvicinarsi del 25 aprile l’esposizione del tricolore è destinata ad aumentare, così come gli errori, più o meno gravi, in cui si incorre quasi quotidianamente.
«La bandiera italiana è ovunque» continua Cavallini «la vediamo più volte al giorno in televisione, durante i telegiornali o altre trasmissioni, alle spalle delle autorità o sugli edifici istituzionali. La vediamo anche sotto casa o per strada, esposta fuori dal municipio o dalle scuole, ma spesso non ci facciamo caso. Così ci sfugge che in numerosi casi, anche a noi vicini, al tricolore non viene riservata la giusta attenzione».
Cavallini in questi mesi ha condotto uno studio minuzioso sulle bandiere esposte in municipi, scuole, edifici pubblici, sale consiliari e ha elaborato un censimento tutt’altro che lusinghiero.
«Mi rendo conto che ci sono problemi più impellenti e gravi» precisa l’ex consigliere «ma penso che un minimo di attenzione verso il nostro tricolore non guasterebbe. Molte situazioni le ho viste con i miei occhi, altre le ho trovate passando in rassegna le foto sul web delle sedi comunali e delle scuole. Ebbene, è emerso che la metà dei Comuni della nostra provincia espone la bandiera italiana in modo scorretto. I più sbagliano la posizione: la prima, di destra (che poi è la sinistra per chi guarda), se le bandiere sono due. Al centro, invece, se le bandiere sono tre. In questo caso, poi, è comunissimo l’errore di mettere a destra (per chi guarda) la bandiera dell’Unione Europea che invece va a sinistra, in presenza di tre bandiere, mentre dal lato opposto ci va quella della Regione. Quando le bandiere sono quella italiana ed europea spesso l’ordine appare invertito. Se invece i pennoni sono tre e le bandiere due, quello centrale resta vuoto. Ci sono poi dei Comuni che non espongono affatto il tricolore, oppure lasciano per mesi una bandiera ormai lisa, scolorita e sbrindellata, anche questo segno di scarso rispetto. Oppure se le bandiere sono esposte correttamente sulla facciata del municipio altrettanto non succede nella sala consiliare o negli altri luoghi dello stesso Comune. Ma i casi più gravi li ho riscontrati nelle nostre scuole, dove c’è la massima confusione. In alcune occasioni ho provato a far presente, con rispetto e senza voler insegnare nulla a nessuno, che la bandiera occupava la posizione sbagliata: mi è stato risposto, anche con un tono un po’ scocciato, di inviare una segnalazione scritta. Invece è così semplice: i regolamenti ci sono e spiegano con chiarezza come vanno esposti il tricolore e le altre bandiere. Purtroppo manca un “responsabile della bandiera e del cerimoniale”, soprattutto nei Comuni più piccoli, che si occupi anche di questo aspetto. Con questa mia ricerca non voglio lanciare accuse verso nessuno ma solamente invitare ad una maggiore attenzione, che facilmente può diventare una corretta abitudine, da trasmettere anche ai nostri giovani». —
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