Tari e multe, via libera alla rottamazione a Padova. Una partita da 13 milioni per il Comune

La giunta aderisce al decreto governativo: è possibile saldare le cartelle dal 2000 al 2017 senza pagare sanzioni  



PADOVA. Sconti su multe e vecchie bollette della Tari. Chiunque abbia preso una contravvenzione tra il 2000 e il 2017, e non ha ancora saldato, oppure è in ritardo con il pagamento della tassa sui rifiuti, ora avrà l’opportunità di vedersi tagliato il debito con il Comune dal 20 al 30%.

Parliamo di importi attorno ai 2,2 milioni per la Tari, con quasi 15mila casi aperti, e di ben 11 milioni che riguardano invece le trasgressioni del codice della strada. Martedì scorso la giunta Giordani ha dato il via libera firmato anche dell’assessore ai tributi Antonio Bressa, in cui è prevista l’adesione alla cosiddetta “definizione agevolata”.

Ora, entro l’1 luglio, anche il consiglio comunale dovrà approvare il regolamento e adottarlo: già durante la prossima seduta del 24 giugno dovrebbe arrivare l’ok.

ROTTAMAZIONE TER

Si tratta di un’opportunità racchiusa in un capitolo del famoso “Decreto Crescita”, tra i cavalli di battaglia del governo in continuità però con i regolamenti dei 3 anni precedenti, in cui erano stati aperti i termini per poter definire in modo agevolato le cartelle di pagamento emesse dalla vecchia Equitalia.

Le prima misura risultava contenuta nel decreto fiscale della legge di bilancio 2017, e permetteva di pagare le cartelle con una riduzione di sanzioni e interessi di mora, insieme a una rimodulazione delle spese per i ruoli emessi a partire dal 2000 fino al 2016. Nelle successive due versioni è stato esteso fino a fine 2017. Il termine per poter aderire all’ultima edizione della definizione agevolata, definita “Rottamazione ter”, è fissato al 15 settembre 2019.

Il debitore dovrà presentare la propria istanza entro questa data, o al Comune nel caso si tratti di una multa per violazione del codice della strada, o ad AcegasApsAmga per la Tari. Al massimo il 15 ottobre avrà una risposta.

TARI E MULTE

Negli ultimi 18 anni risultano 14.802 casi aperti di famiglie che non hanno pagato la Tari. Un totale di 2,73 milioni di euro di mancato introito su un gettito annuo di circa 40 milioni. Si è passati da appena 13 contribuenti insolventi del 2002, ai 5.591 del 2010.

La definizione agevolata darà l’opportunità a chi ha accumulato degli arretrati di non pagare le maggiorazioni (ossia le sanzioni ulteriori dovute ai ritardi) ma solo l’imposta non saldata e gli interessi. Da Palazzo Moroni prevedono di incassare quindi 2,150 milioni, ovvero 586mila euro in meno, che rappresenta l’ammontare totale degli incrementi.

La partita più ingente però è quella legata alle multe per infrazioni stradali. In questo caso la decurtazione riguarda sia gli interessi legali che le maggiorazioni. Quindi, chi farà richiesta di adesione agevolata dovrà pagare la sanzione alla metà del massimo previsto dal codice della strada, insieme alle spese di notifica.

Attualmente la somma affidata alle agenzie di riscossione per le multe che vanno dall’1 gennaio 2000 al 31 dicembre del 2017 è di circa 14 milioni di euro. Se tutti gli aventi diritto aderissero, la “rottamazione” sgraverebbe i debitori di circa 3 milioni portandone 11 nelle casse del Comune.

equità

«Abbiamo deciso di aderire perché siamo in sintonia con quanto è stato richiesto dall’Anci al Governo, cioè la garanzia che i contribuenti possano avere lo stesso trattamento, sia che le loro pendenze fossero oggetto di riscossione coattiva, sia che fossero state invece oggetto di ingiunzione di pagamento» spiega l’assessore Bressa. «Per noi è importante mettere tutti i cittadini sullo stesso piano». —


 

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