Tari, ecco tutte le tariffe per i padovani
Nessun aumento per il 2014, ma in cinque anni la tassa sui rifiuti è costata cara ai padovani. Soprattutto a coloro che ne producono di più: commercianti, ristoratori, bar, pasticcerie, banchi dei mercati.
Ecco tutte le voci per famiglie e negozianti della tariffa rifiuti. Un’imposta che nel corso degli anni si è mascherata sotto diversi nomi. Prima Tarsu, poi Tia fino al 2012, quindi Tares e adesso Tari, parte integrante della Iuc, l’imposta unica comunale.
Al di là delle sigle da crittogramma, si tratta di soldi che i padovani dovranno versare al Comune che li girerà ad AcegasAps-Hera per il servizio di raccolta e gestione rifiuti, che per il 2014 costerà alla città ben 42.827.409,46 euro.
La tassa sui rifiuti quest’anno, si pagherà in due rate: una scadrà il 16 settembre e riguarderà i primi otto mesi dell’anno (ci sarà la possibilità di rateizzare la bolletta), e l’altra il 16 novembre per il restante periodo dell’anno. «Ma dal 2015 abbiamo fissato tre rate quadrimestrali: il 16 marzo, il 16 luglio e il 16 novembre», spiega l’assessore ai tributi Stefano Grigoletto, per la prima volta alle prese con la Tari da amministratore.
La tassa per le famiglie. Per quanto riguarda le utenze domestiche c’è una tariffa fissa che viene calcolata sui metri quadri di grandezza dell’abitazione e una tariffa variabile che dipende da quanti sono i componenti del nucleo familiare. Per i residenti basta fare una verifica anagrafica, per i non residenti il numero degli occupanti è fissato convenzionalmente a due.
Ecco due esempi. Una coppia senza figli che vive in una casa di 80 metri quadri pagherà di Tari 171,54 euro, mentre lo scorso anno ne pagava 172,25. Una famiglia di quattro persone con un appartamento da 120 metri quadri vedrà praticamente la propria tariffa invariata: pagherà 246,20 euro quest’anno e ne pagava 246,84 nel 2013.
Negozi, bar e ristoranti. Per le attività commerciali invece sia la tariffa fissa che quella variabile vanno moltiplicate per i metri quadri del locale. E i più colpiti in questo caso sono proprio bar e ristoranti. Un ristorante di 240 metri quadri infatti pagherà 5.248 euro, appena 7 euro in più dello scorso anno. Ma nel 2009 ne pagava 4.720 (cioè 528 euro in meno). Un bar di 90 metri quadri pagherà 1.399 euro, cioè solo due euro in più rispetto al 2014. Cinque anni fa però pagava per i rifiuti 1.260 euro.
Tariffe più contenute per le botteghe artigiane. Come, ad esempio, un barbiere con un locale da 70 metri quadri che pagherà 387 euro.
Le agevolazioni. L’amministrazione ha confermato alcune agevolazioni previste dalla legge. Tari azzerata per le aziende che smaltiscono in modo corretto i rifiuti speciali. Per le seconde case sfitte aumenta la quota di detrazione dal 30 al 50%: «Per chi momentaneamente non usa la casa ma ha lasciato le utenza aperte», spiega l’assessore Grigoletto: «Perché con le utenze chiuse non si paga».
Stessa detrazione al 50% anche per i padovani residenti all’estero: per esempio chi vive fuori dall’Italia per lavoro.
Infine un’aliquota più bassa è stata decisa anche per i banchi dei mercati rionali, non quelli del centro storico ma quelli che animano i quartieri.
Occhio alla differenziata. «Voglio fare un richiamo. Chiedo ai padovani del centro che hanno la differenziata di rispettare gli orari: spesso siamo costretti a fare due passaggi in più per la raccolta dell’umido. E sono costi per tutta la collettività», sottolinea l’assessore Grigoletto: «Lo stesso vale anche per gli esercizi pubblici».
La commissione. Per studiare la correttezza del calcolo della Tari nei prossimi mesi verrà istituita una commissione che analizzerà la formula di calcolo. Una proposta del capogruppo M5S Giuliano Altavilla, accolta dall’amministrazione.
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