Tentativi di truffa di falsi studenti africani

CAMIN. Stanno battendo la zona industriale a tappeto. Sono giovani africani, in due, massimo in tre e chiedono un contributo per l’Associazione studenti africani (Asa) che, però, non esiste. L’ente,...

CAMIN. Stanno battendo la zona industriale a tappeto. Sono giovani africani, in due, massimo in tre e chiedono un contributo per l’Associazione studenti africani (Asa) che, però, non esiste.

L’ente, che dovrebbe sostenere economicamente gli immigrati che vengono in Italia dal continente nero, non è iscritta in nessun registro, non è conosciuta dall’università e nemmeno dalla comunità africana. Tanto meno esiste un indirizzo o un riferimento di questo ente.

Malgrado alcuni di questi giovani africani siano già stati segnalati alla polizia e malgrado siano stati allontanati da luoghi strategici come le università e l’ospedale, questi imbroglioni continuavano a battere cassa nella speranza di trovare qualche ingenuo di buon cuore che partecipi alla finta colletta.

Arrivano con buste bianche con il logo della fantomatica associazione «Asa», si presentano come studenti africani e chiedono una colletta per mantenersi negli studi a Padova lontani da casa, per l’alloggio, per i libri. La raccolta dunque ha tutta l’aria di essere una truffa, pensata e ragionata a tavolino.

Su Facebook e su alcuni blog gli studenti si sono già avvisati fra loro, avvertendo di fare attenzione. Lo scorso marzo un giovane nigeriano è stato, infatti, denunciato in ospedale perché girava per le corsie cercando di raccogliere fondi per l’«Asa». Gli agenti hanno individuato il trentenne, bloccato e denunciato.

Elvira Scigliano

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova