Tenta di colpire i poliziotti con l’ascia, l’uomo aveva già aggredito una persona

Il 32enne arrestato per duplice tentato omicidio a Padova aveva colpito anche un altro uomo: è uno dei tossicodipendenti con i quali l’immigrato condivideva il bivacco. Indagine sull’aggressione ai poliziotti. L’agente che ha sparato non è indagato

Edoardo Fioretto, Cristina Genesin

C’è un precedente. Non è la prima volta che il trentaduenne, con cittadinanza nigeriana, minacciava di usare un’accetta contro altre persone.

Qualche giorno prima di scagliarsi contro i due poliziotti (uno dei quali gli ha sparato alla gamba per fermarlo), aveva aggredito altri senzatetto durante una lite per un accendino: un episodio accaduto lunedì ma rimasto sottotraccia perché nessuna delle persone coinvolte (tutti tossicodipendenti) ha chiamato la polizia. E nessuno è rimasto gravemente ferito.

L’inchiesta

Sul fronte dell’inchiesta, mercoledì davanti al gip Beatrice Bergamasco è prevista la convalida dell’arresto e l’interrogatorio di Mahmoud A., noto in strada con i soprannomi Bamboo e Fireman, cittadino nigeriano ma gambiano per nascita, ancora ricoverato nel reparto di Ortopedia per la ferita alla gamba che lo ha immobilizzato.

L’appuntamento con il giudice potrebbe svolgersi in ospedale, e non a Palazzo di giustizia, salvo decisioni dell’ultima ora.

Il pubblico ministero Benedetto Roberti, titolare dell’indagine, ha chiesto la misura più pesante per l’uomo, la custodia cautelare in carcere, contestando il duplice tentato omicidio oltre al porto in un luogo pubblico di un’arma.

L’immigrato resta l’unico indagato: non lo è l’agente costretto a sparare con la pistola d’ordinanza (mirando alle gambe) per fermare il 32enne.

Il precedente

La precedente aggressione è avvenuta qualche giorno fa, durante una lite con altri tossicodipendenti con cui Mahmoud condivideva il bivacco sotto i portici del palazzo Inps.

Il litigio sarebbe scoppiato per un motivo futile: la contesa di un accendino con cui scaldare la cocaina.

Mahmoud è un consumatore abituale di stupefacenti almeno dal 2016, anno in cui è arrivato in Italia. Per alcuni mesi ha vissuto in via Feriole, a Selvazzano Dentro.

Poi si è trasferito a Mestre e, infine, si è trovato a vivere in strada, sotto i portici dei palazzi padovani. Sistemazione che riporta ai fatti di qualche giorno fa, quando ha aggredito un senzatetto.

«Ha preso un’ascia che nascondeva nel cespuglio vicino a dove dormiva», racconta la vittima. «Ha dato di matto», aggiunge, «perché era già fatto. Quando fuma la cocaina diventa una bestia. Ha preso l’ascia e me l’ha scagliata sul braccio. Per fortuna ho la pelle spessa, ha fatto solo un male cane. Poi è scappato».

Nessuno è rimasto gravemente ferito mentre, per evitare guai, i presenti hanno preferito non chiamare la polizia.

Non risultano precedenti segnalazioni alle forze dell’ordine per soggetti pericolosi nell’area di via Nancy.

Il vertice

Ieri in Prefettura si è riunito il tavolo del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica (Cosp), che ha deciso «un rafforzamento dei servizi di vigilanza nei tradizionali luoghi di aggregazione».

Dopo la riunione d’urgenza esortata dal sottosegretario Andrea Ostellari, anche martedì (come da programma) si sono riuniti i vertici delle forze dell’ordine.

Sono stati confermati i dispositivi di sicurezza straordinari per il periodo delle feste, «per prevenire le più evidenti criticità a tutela della sicurezza e garantire ai cittadini la possibilità di trascorrere in serenità le festività natalizie e di fine anno». L’attenzione resta massima.

Il prefetto Giuseppe Forlenza ha sottolineato anche l’importanza della «sinergia» tra le forze dell’ordine per la tutela della sicurezza in città.

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