Teolo, giovane donna si getta da un dirupo

Ha fatto un volo di una cinquantina di metri dalla sommità del “Sasso di San Biagio”, un costone roccioso a sud del colle Rocca Pendice, la nota palestra di roccia
POLETTO - FOTO PIRAN - TEOLO - RITROVAMENTO CADAVERE CASTELNUOVO
POLETTO - FOTO PIRAN - TEOLO - RITROVAMENTO CADAVERE CASTELNUOVO

TEOLO. Ha fatto un volo di una cinquantina di metri dalla sommità del “Sasso di San Biagio”, un costone roccioso a sud del colle Rocca Pendice, la nota palestra di roccia nella frazione di Castelnuovo di Teolo.

Il corpo senza vita di Jenny Artusi, una trentasettenne nata a Montagnana ma residente a Torreglia, che pare soffrisse di depressione, è stato trovato verso le 17 di lunedì pomeriggio, alla base della parete, vicino alla staccionata che delimita un parcheggio molto utilizzato dagli amanti del trekking.

POLETTO - FOTO PIRAN - TEOLO - RITROVAMENTO CADAVERE CASTELNUOVO
POLETTO - FOTO PIRAN - TEOLO - RITROVAMENTO CADAVERE CASTELNUOVO

A scoprirlo è stato un escursionista che passava da quelle parti con la famiglia e ha dato immediatamente l’allarme. La giovane, dopo aver lasciato la macchina, una Fiat 600 di colore rosso, nell’area di sosta realizzata alcuni anni fa dagli operai forestali del Parco dei Colli Euganei, con tutta probabilità si è incamminata lungo il ripido sentiero che sale tra la vegetazione e che porta fino alla cima dello sperone roccioso.

Si tratta di una zona molto panoramica, sul lato opposto di un ristorante, dove ci sono i resti di un vecchio cimitero. La parete, nel punto dove la ragazza si sarebbe lasciata cadere, è alta almeno una cinquantina di metri.

Sembra che il fatto sia successo nella mattinata di lunedì, ma che sia stato scoperto molte ore più tardi, per il motivo che il corpo senza vita di Jenny Artusi era finito tra la vegetazione e non era facile vederlo anche da parte di chi, lasciata l’auto sullo slargo alla base della parete, si incammina verso il sentiero.

Sul posto, nel tardo pomeriggio, con il magistrato di turno e il medico legale, sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Bresseo e il comandante della compagnia di Abano Terme, il maggiore Alfredo Beveroni.

L’ipotesi del suicidio si è fatta strada dopo che, da alcune informazioni raccolte dalle forze di polizia, si è saputo che la trentasettenne, che suonava da anni il sassofono tenore nella banda cittadina di Torreglia, soffriva di crisi depressive.

La salma è stata recuperata nel tardo pomeriggio e poi trasferita al centro di medicina legale dell’ospedale di Padova a disposizione del magistrato.

È quasi certo che, prima di essere consegnata ai familiari per il funerale, nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia.

 

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