Terme, perdite per 30 milioni, hotel chiusi durante le feste per le restrizioni Covid

ABANO. Perdite per almeno 30 milioni di euro complessivi. Circa 200 mila presenze preventivate andate in fumo e praticamente tutti gli hotel che chiuderanno o non apriranno per le feste. Il Decreto Legge del Governo Conte, che pone dal 24 dicembre l’Italia in zona rossa e arancione, il vecchio Dpcm e l’ordinanza del governatore regionale Zaia hanno messo ko il turismo e di conseguenza gli hotel termali di Abano e Montegrotto. Federalberghi Terme Abano Montegrotto segnala le numerose le disdette da parte degli ospiti e le rinnovate chiusure degli hotel e resta in attesa di nuovi ristori che possano equipararsi a quelli della Germania.
«Mi si chiede a chi affidarci in questo periodo da incubo», esordisce così il presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto, Emanuele Boaretto. «Giusto che venerdì come Federalberghi Veneto avevamo avuto rassicurazioni dal presidente Zaia che relativamente all’ordinanza regionale, la limitazione agli spostamenti tra comuni dopo le ore 14 non sarebbe stata applicabile nei confronti dei movimenti verso gli alberghi con prenotazione effettuata, il che ci aveva parzialmente rassicurato sull’offerta che stavamo proponendo ai nostri ospiti. Venerdì sera, invece, è sopraggiunto il decreto legge e questa nuova tegola: le circostanze sanitarie non migliorano e il provvedimento del Governo sembra essere antitetico rispetto ad ogni possibilità di sereno svolgimento dei soggiorni per i pochi audaci che stavano tentando di mantenere aperta la struttura durante le festività".
"Le poche aziende, circa 15, che avrebbero tenuto aperto rivaluteranno la convenienza o meno a restarci, anche in considerazione delle nuove disdette che stanno già sopraggiungendo. Riteniamo, nonostante le contingenze delicate, eccessivi e fuori misura i provvedimenti adottati».
Molti degli hotel aperti sono decisi a chiudere da oggi entro la vigilia, altri proveranno a resistere. «Ad oggi il nostro ospite è nazionale, vista la quarantena imposta agli stranieri, per lo più regionale e può raggiungerci solo a scopi sanitari regolarmente accertati, ovvero presentare ricetta siglata dal medico consequenzialmente alla propria effettiva patologia al fine di ricevere la prestazione nel nostro stabilimento termale», aggiunge Boaretto.
«A questo si aggiunge ora il fatto che sarà bloccato nel Comune dell’albergo nei giorni arancioni, quindi il 28, 29, 30, 4, e chiuso nell’hotel stesso nei giorni rossi, quindi dal 24 al 27, dal 31 al 3, dal 5 al 6, e addirittura nella sua stessa stanza per tutta la sera e notte dell’ultimo dell’anno».
Indubbiamente non il tipo di vacanza per la quale chicchessia spenderebbe un euro, neanche sottoforma di bonus vacanze. «Al tempo stesso, gli imprenditori che hanno scelto coraggiosamente di intraprendere la strada dell’apertura dovranno immaginare ulteriori forme di animazione ed intrattenimento, per quanto concesso dalle attuali leggi, per i propri ospiti fermati nella struttura anche per 4 giorni di seguito senza poter accedere neanche ai ristoranti del comune o dei Colli. A colpirci una volta di più è la totale impossibilità per le imprese di fare previsioni di apertura o chiusura, il venir meno della possibilità di programmare i giorni a venire ed il fatto di non sapere più cosa proporre e cosa dire ai nostri ospiti».
«A fronte di tanto scoramento, l’unica speranza che resta è quella di vederci riconosciuti ristori adeguati, alla maniera tedesca», conclude il presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto. —
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