Terremoto, il decalogo di Save the Children per proteggere i bambini

Alcuni consigli utili per affrontare il trauma con i propri piccoli in contesti di emergenza
I parenti di alcune delle vittime del terremoto. Pescara del Tronto, 24 Agosto 2016
I parenti di alcune delle vittime del terremoto. Pescara del Tronto, 24 Agosto 2016
Save the Children propone un decalogo messo a punto per proteggere i bambini in contesti di emergenza. Eccolo di seguito:
 
- Evitare che restino davanti alla tv: continuare a vedere immagini del disastro non aiuta i bambini a superare il trauma, perchè potrebbero non capire che si tratta di immagini registrate e pensare che l'evento sia ancora in corso;
 
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- Ascoltarli attentamente: prima di fornire loro informazioni, cercare di capire qual é la percezione dell'evento e quali i loro interrogativi in merito. Iniziare a dialogare con loro per fornire delle spiegazioni chiare di quanto accaduto, che siano comprensibili in base all'età, lasciando che esprimano le proprie preoccupazioni e tranquillizzarli;

 - Rassicurarli: spiegare ai bambini quello che si sta facendo per proteggerli, nonchè informarli che durante un'emergenza la cosa che si considera prioritaria è aiutarli, affinchè si sentano al sicuro;  

- Accettare l'aiuto di esperti: in caso di vittime in famiglia è importante considerare di rivolgersi a personale specializzato per aiutare sia i bambini che gli altri membri della famiglia a superare il trauma della perdita;

 - Aspettarsi di tutto: non tutti i bambini reagiscono allo stesso modo a eventi traumatici e con lo sviluppo, le capacità  intellettuali, fisiche ed emozionali dei bambini cambiano. Se i più piccoli dipendono dai genitori per avere la chiave interpretativa di quanto accaduto, quelli più grandi e gli adolescenti attingono informazioni da varie fonti. Tener presente che soprattutto gli adolescenti possono essere maggiormente colpiti da queste storie proprio perch‚ in grado di capire meglio;

- Dedicare tempo e attenzione: i bambini hanno bisogno di sentire che gli adulti sono loro vicini e di percepire che sono salvi e al sicuro. È fondamentale parlare, giocare con loro, leggere loro storie o cantare l'abituale ninnananna;

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TOPSHOT - Resident search for victims in the rubble after a strong heartquake hit Amatrice on August 24, 2016 Central Italy was struck by a powerful, 6.2-magnitude earthquake in the early hours, which has killed at least three people and devastated dozens of mountain villages. Numerous buildings had collapsed in communities close to the epicenter of the quake near the town of Norcia in the region of Umbria, witnesses told Italian media, with an increase in the death toll highly likely. / AFP PHOTO / FILIPPO MONTEFORTE

- Essere un modello: i bambini imparano dai grandi come gestire le emergenze. Occorre essere attenti ad esprimere le proprie emozioni di fronte ai bambini a seconda della loro età;

 - Imparare dall'emergenza: anche un evento catastrofico può essere un'opportunità di far capire ai bambini che tutti viviamo in un mondo dove possono accadere queste cose; 

- Aiutarli a tornare alle loro normali attività: quasi sempre i bambini traggono beneficio dalla ripresa delle loro attività abituali, dal perseguire i propri obiettivi, dalla socialità. Quanto prima i bambini ritorneranno al loro ambiente abituale e meno si continuerà a parlare del sisma, più riusciranno a superare velocemente il trauma;

- Incoraggiarli a dare una mano: aiutare gli altri può contribuire a dare ai bambini un senso di sicurezza e controllo sugli eventi. Soprattutto gli adolescenti possono sentirsi artefici di un cambiamento positivo. È pertanto importante incoraggiare i bambini e i ragazzi a dare il loro aiuto alle organizzazioni che assistono i loro coetanei.

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