«Terza linea, 120 milioni chiesti a Roma»
La cosa curiosa è la data di pubblicazione: il primo marzo, tre giorni prima delle elezioni. Evidentemente il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha voluto “mettere al sicuro” la possibilità di finanziare nuove linee di tram in Italia. E Padova è pronta ad approfittarne. «La attendevamo e sapevamo che sarebbe uscita», ha confermato lunedì scorso in consiglio comunale il vicesindaco Arturo Lorenzoni, che gestisce la delega alla Mobilità.
L’atto così atteso non è altro che il bando per il finanziamento di linee tramviarie per il 2018, finanziato con 3 miliardi del fondo Infrastrutture e inserito nell’ultima legge di bilancio. Quello che potrebbe permettere una nuova “cascata” di soldi in città: l’amministrazione infatti chiederà 120 milioni di euro per la costruzione della terza linea (quella che nel sistema ideato nei primi anni 2000 è chiamata Sir2), da Chiesanuova a Ponte di Brenta. Ma non solo: la giunta Giordani vuole provare a chiedere anche i finanziamenti per l’estensione della rete tramviaria ai comuni contermini.
L’avviso del ministero. Tecnicamente è un «Avviso di presentazione istanze per accesso alle risorse per il trasporto rapido di massa». Il bando, firmato prima delle elezioni dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, prevede che si possano presentare domande fino al 31 dicembre di quest’anno. Ci sono ben nove mesi di tempo, dunque per presentare la domanda e tutta la documentazione a corredo. Vale a dire un progetto di fattibilità, un piano economico-finanziario e un’analisi costi-benefici. In più è obbligatorio presentare il cronoprogramma dei lavori, con la ripartizione della spesa per anno. Lo stesso atto che il Ministero attende entro il 27 aprile per il finanziamento della seconda linea padovana.
Palazzo Moroni quindi, entro dicembre, dovrà presentare un progetto anche per la terza linea: potrà decidere di riproporre (come fatto per la seconda linea) il progetto che è già di Aps e prevede l’utilizzo del Translohr già in uso in città. Oppure si potrà aspettare i risultati dello studio di NetEngineering su un eventuale mezzo migliore con tecnologia più avanzata e presentare un nuovo progetto. «Non abbiamo ancora deciso – spiega Lorenzoni – Sono valutazioni che faremo nei prossimi mesi».
La terza linea. La linea Sir2 seguirà il tragitto del futuro bus 10 (dopo la riorganizzazione che scatterà il 3 aprile). Copre l’asse est-ovest del territorio cittadino, incrociandosi con quello nord-sud coperto dal già funzionante Sir1. Una linea sviluppata su 14,6 chilometri di lunghezza con la previsione di ben 29 fermate: da Rubano, passando per Sarmeola, Brentella, poi lungo tutta via Chiesanuova fino al cavalcavia di via Vicenza.
Il tragitto ipotizzato prevede poi l’ingresso in centro città attraverso corso Milano, l’arrivo in piazza Garibaldi e la “congiunzione” con il percorso del Sir1 nelle fermate Eremitani, Trieste e Stazione. Il piazzale ferroviario sarà il punto della città in cui si incroceranno le tre linee cittadine. E mentre il Sir3 andrà verso gli ospedali per arrivare a Voltabarozzo, il Sir2 proseguirà lungo via Tommaseo e via Venezia fino alla Stanga e poi in via Venezia fino al cavalcavia di via San Marco per arrivare all’ippodromo e quindi a Ponte di Brenta.
Tram nella cintura. «Stiamo valutando anche la possibilità di estendere il tram nei comuni contermini, visto che sono arrivate richieste da molti comuni», ha chiarito Lorenzoni in consiglio comunale. In pratica nella discussione del Pums (il piano urbano della mobilità sostenibile) è emersa la richiesta di Albignasego, Vigonza e Ponte San Nicolò di progettare un prolungamento del tram fino al loro territorio. Ma ci sono anche altri comuni interessati a un mezzo moderno di trasporto pubblico che li colleghi con il centro di Padova.
«Nell’arco della nostra amministrazione metteremo in piedi un sistema a emissioni zero, alta capacità e alta affidabilità, che credo sia desiderabile per la nostra città», ha concluso il vicesindaco.
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