Ti lascio una canzone Andrea Bizzotto riempie il futuro della piccola Giulia

Un libro, una lettera per ogni compleanno fino a quando sarà maggiorenne, e ora una canzone. Andrea Bizzotto - il 33enne cancer fighter che ha deciso di scrivere un libro per la sua piccola Giulia Grace di un anno e mezzo - ha deciso di dedicare una melodia alla sua bimba. Perché ricordi sempre papà attraverso lettere, note, immagini. Andrea lotta contro un sarcoma sinoviale, i medici gli hanno spiegato che gli restano «mesi di vita». Ma lui non ci vuole credere: resiste e ha raccolto in una biografia pensieri e messaggi per la sua bimba, nata dall'amore con Maria. La famiglia vive a Witten, in Germania: laureato in ingegneria, Andrea è stato travolto dalla passione per la cucina, in Germania ha preparato deliziosi gelati, poi la malattia si è intrecciata con i giorni della nascita della piccola.
Il libro, "Storia di un maldestro in bicicletta", sarà stampato alla Graphico di Cittadella; il manoscritto è completato: il giovane padre sta limando l'ordine dei capitoli, alcuni passaggi, la prefazione e la lettera finale. L'impianto c'è, tra pochi giorni Andrea lo terrà in mano e prenderà il via la distribuzione; il ricavato andrà a Giulia, al suo futuro.
La storia di Andrea ha commosso l'Europa, tutti i media nazionali ne hanno parlato, la tv tedesca gli ha dedicato un'intervista, giovedì sera è andato in onda un servizio su Rete4, nel corso della trasmissione condotta da Gerardo Greco "W l'Italia".
«So che con le metastasi una guarigione è quasi impossibile», le parole del papà, che ha voluto scrivere questo «testamento d'amore»: «Mi è sembrato bello scriverle della mia infanzia, degli sport, la passione per la musica, i miei concerti; nelle pagine del libro mi pento anche dei miei sbagli, ma le ho scritto tutto solo perché siano un insegnamento. Se me ne vado ora, probabilmente tra qualche anno Giulia non si ricorderà più chi ero. Le lettere arrivano fino al 2036, le avevo scritte in un paio d'ore qualche settimana fa perché pensavo di non sopravvivere. In tutte ho scritto "sorridi Giulia"».
La moglie di Andrea, Maria, dialoga con lui in tedesco, Giulia sta crescendo parlando tre lingue. «Ero incinta», racconta la giovane mamma, «e il medico mi ha detto di prepararmi perché avrei cresciuto da sola Giulia. Nessun tumore colpisce una sola persona, ma colpisce un'intera famiglia». Giulia corre, balla sulle note di papà, si distende sul lettone, lo abbraccia, mangia i piatti che il babbo cuoco provetto le prepara; si diverte sullo scivolo, si fa guidare, guarda i pochi capelli del suo "papà" lasciati dalla chemioterapia, li confronta con i suoi biondissimi, un'esplosione di tenerezza. «So che non avessi lei non avrebbe più senso niente, le terapie sono drammatiche, ma se mi danno pochi mesi in più va bene, sono tutti per lei». —
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