Tolto il limite di 50 anni nei concorsi banditi dalla Casa di riposo

CONSELVE. Cade il limite di età dei cinquant’anni per partecipare ai concorsi per operatori addetti all’assistenza banditi dalla Casa di riposo “Beggiato”. Ora anche gli over 50 potranno aspirare alla selezione, almeno per metà dei posti disponibili. Dopo anni di polemiche sui due bandi che avevano escluso i candidati più “anziani”, fra i quali operatori che avevano lavorato a lungo nella stessa struttura, il consiglio d’amministrazione della “Beggiato” ha messo mano al contestato regolamento che stabilisce i requisiti di accesso per concorso pubblico.

Il precedente Regolamento limitava la partecipazione ai candidati che non superavano i 50 anni di età, ora invece la nuova delibera prevede che «limitatamente alla figura professionale di Addetto all’assistenza e all’assunzione con contratto a tempo indeterminato, l’Ente ha facoltà di riservare fino al 50% dei posti disponibili ai candidati che abbiano un’età inferiore agli anni 50 alla data della presentazione della domanda. Per tutti gli altri profili l’età massima è quella prevista dalla vigente normativa per il conseguimento della pensione di vecchiaia, ovvero dai limiti fissati con proprio provvedimento dal Consiglio di amministrazione».

A darne notizia è il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle che accoglie con soddisfazione la decisione. «L’organo del consiglio di amministrazione è di direzione politica» ricordano i consiglieri dei 5 Stelle Federico Visentin e Tamara Lazzarin «infatti, è nominato con provvedimento del sindaco. Questa delibera ha fatto emergere una spaccatura all’interno della maggioranza del Cda stesso, e alla fine ha prevalso il buon senso di approvare la proposta del rappresentante delle minoranze, compiendo il primo passo nella direzione da noi più volte auspicata anche in passato. Avevamo chiesto in più occasioni infatti che la Beggiato togliesse i limiti di età ai concorsi pubblici, adeguandosi alla direttiva della Comunità Europea che prevede la parità di trattamento in materia di occupazione, come avviene già nelle altre Ipab».

Nicola Stievano

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