Tolto il tumore al polmone senza aprire il torace

L’équipe di Chirurgia toracica di Padova del professor Rea firma un intervento unico. Ripristinata la totale funzionalità dell’organo. Il Centro padovano è leader in Italia

PADOVA. Operare un tumore al polmone senza aprire il torace del paziente, limitando al massimo le complicazioni in sala operatoria e nel decorso post operatorio, assicurando al paziente del tutto guarito e con il polmone integro - un recupero pressoché immediato. È bello dire che non si tratta di sanità del futuro, bensì di ciò che già oggi è possibile, e succede, nell’Azienda ospedale Università di Padova. In particolare si tratta dell’Unità complessa di Chirurgia toracica, diretta dal professor Federico Rea. Che a fine anno intasca un nuovo record: è la prima Unità italiana per numero di interventi al polmone con tecnica Vats, ovvero la chirurgia toracica video assistita mininvasiva. Per il porfessor Rea e la sua équipe il 2019 si chiude con un intervento unico nel suo genere, che ha permesso, dopo la rimozione di un tumore, di ricostruire la via bronchiale senza togliere nemmeno un po’ di polmone, ripristinando la perfetta funzionalità dell’organo.

IL PRIMATO

La Chirurgia toracica dell’Azienda ospedaliera univeristaria di Padova guida la classifica italiana sugli interventi con tecnica toracoscopica mininvasiva con 780 casi, di cui 200 solo quest’anno, mentre al secondo posto c’ l’ospedale Monaldi di Napoli con 748 interventi di questo tipo. Per trovare un altro ospedale veneto bisogna scorrere la classifica fino all’ottavo posto, dove si piazza con 253 interventi l’Azienda ospedaliera universitaria di Verona. Al tredicesimo posto, sempre nel Veronese, l’ospedale di Negrar, con 198 interventi. Il Policlinico di Milano è sesto con 325 interventi.

IL CASO

L’ultimo caso arrivato nella sala operatoria del professor Rea è quello di una giovane donna affetta da una neoplasia che interessava una porzione dell’albero bronchiale del polmone destro, detto bronco intermedio. In un caso come questo, l’intervento standard avrebbe reso necessario “sacrificare” di almeno due terzi se non di tutto il polmone. «Abbiamo ricostruito l’intera via bronchiale» sottolinea Rea, «senza togliere nulla al polmone, asportando solamente il tratto di bronco coinvolto dalla malattia, rianastomizzando il resto dell’organo e salvandolo interamente. Si tratta di un intervento particolarmente complesso che viene effettuato in pochi Centri con questa tecnica mininvasiva senza divaricazione costale». Il paziente viene operato in anestesia generale e si effettuano tre mini accessi cutanei sulla parete toracica: «Due piccoli buchi fra le costole» precisa il professor Rea, «da dove entriamo con gli strumenti, telecamera tridimensionale e bisturi di precisione: la tecnica Vats viene eseguita con visualizzazione del campo operatorio su monitor. Questo consente un’ottima visione per la ricostruzione bronchiale, grazie alla telecamera tridimensionale che facilita il lavoro del chirurgo e assicura maggiore sicurezza anche per il paziente. L’apporto della tecnologia in questo caso è davvero fondamentale». Così è stato possibile asportare il tratto bronchiale di 1,5 centimetri con il piccolo tumore dentro e successivamente le due parti rimaste - dette monconi - sono state ricucite, ripristinando la funzionalità del polmone al 100%. «Il nostro Centro sta registrando una crescita esponenziale in questo tipo di interventi» conclude Rea, « abbiamo volumi importanti e siamo punto di riferimento per un numero sempre crescente di pazienti, ma anche per la formazione». —


 

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