Tonnellate di rifiuti abbandonati Sigilli alla discarica abusiva

Sequestrato il deposito di via Pontealto a Villafranca Padovana gestito da un gruppo di africani Azione congiunta dei carabinieri del Noe e polizia locale con i tecnici dell’Arpav e i vigili del fuoco

VILLAFRANCA PADOVANA. Un deposito di materiale stoccato, in attesa di partire per l’Africa, di fatto si è trasformato in una discarica. E, pare, mai autorizzata.

È un ammasso di centinaia di tonnellate di materiale, compresi veicoli ed elettrodomestici, che alcuni africani da tempo accumulano in un terreno affittato in via Pontealto a Villafranca Padovana.

Si tratta di un terreno situato tra un capannone artigianale e l’autostrada, poco prima del cavalcavia.

Ieri mattina le forze dell’ordine si sono presentate in questo terreno adibito a deposito a porvi i sigilli. Tutto è stato messo sotto sequestro: in un secondo tempo si dovrà provvedere a controllare oggetto per oggetto, a verificare se vi siano sostanze pericolose e contaminanti per l’ambiente.

Poi, nel caso emergessero precise responsabilità, i carabinieri provvederanno a denunciare i colpevoli.

Era da un po’che andava avanti l’attività, che nel tempo deve essersi allargata fino ad occupare non soltanto l’intero capannone, ma anche tutte le pertinenze attorno. Sono africani, regolarmente iscritti alla Camera di commercio, che svolgono questa attività di raccolta e riciclo di materiale di vario tipo, gettato e rottamato, da spedire poi in Africa, dove rinasce a una seconda vita.

Ma con il tempo il materiale si è accumulato a dismisura e – saranno le indagini ad appurarlo – la merce anche pericolosa potrebbe essere stata accatasta senza il rispetto delle norme ambientali che impediscano l’inquinamento.

In seguito a una segnalazione sono scattati quindi i controlli di ieri mattina: sul posto sono giunti i carabinieri di Limena con i colleghi del Nucleo operativo ecologico (Noe) con il compito di rilevare le irregolarità in materia ambientale, la polizia locale di Villafranca per appurare le infrazioni di tipo amministrativo, tecnici Arpav per l’eventuale inquinamento, i vigili del fuoco a verificare se vi fosse pericolo di esplosione e incendio (numerose le bombole di gas presenti nel deposito) e personale del Comune insieme al sindaco Luciano Salvò.

Per ore i carabinieri hanno girato tra le montagne di materiale che, di fatto, è vera e propria immondizia. La prima cosa che balza agli occhi sono i numerosi veicoli, presumibilmente destinati alla rottamazione: ci sono anche un vecchio pulmino e una roulotte, insieme a camion, automobili e furgoni. In un angolo sono state accatastate decine di pneumatici a fianco di una montagnola di, forse, un centinaio di estintori. Una pila è dedicata alla sedie da ufficio, molti altri sono i cumuli di elettrodomestici. Ma inframmezzati a questi mucchi più ordinati ci sono quintali di materiale di recupero e rottami buttati alla bell’e meglio, sotto le intemperie, che poggiano direttamente sul terreno, potenzialmente pericolosi per l’ambiente e per le false acquifere sottostanti.

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