Torna il flagello cimici dell’olmo Abitazioni invase

BAGNOLI. La cimice dell’olmo continua ad essere un ospite indesiderato a Bagnoli. Non siamo alle dimensioni da flagello biblico di due anni fa, complice anche l’estate finora non troppo calda, ma in ogni caso l’insetto ha preso d’assalto alcune abitazioni in località Prejon, per la precisione in via Pastò.
Centinaia di cimici- più piccole delle cimici comuni e senza il rischio della fastidiosa puzza - soprattutto durante le giornate più calde, si sono alzate in volo dalla campagna circostante per cercare un riparo al fresco nelle case vicine. Il problema è che si insinuano attraverso porte e finestre, riescono a passare attraverso fessure invisibili e nemmeno le zanzariere servono a tenerle fuori da casa. Ne entrano a decine e si nascondono sotto i battiscopa, dentro agli armadi, fra la biancheria nei cassetti, sotto i cuscini e i materassi, fra le stoviglie della cucina. Fuori casa tendono a posarsi su tutto ciò che trovano, cose e persone, creando un certo fastidio. Al punto che nei giorni scorsi il Comune ha ordinato la disinfestazione per ridurre i disagi almeno alle due famiglie di via Pastò più interessate da questo problema. Non è detto che basti, però, soprattutto con l’innalzamento delle temperature. Finché non fa troppo caldo, infatti, le cimici restano nella vegetazione, in particolare l’olmo siberiano, in passato piantato in grande quantità a Bagnoli. Le siepi sono stati abbattute due anni fa ma alcune piante continuano a “ricacciare” e a crescere, fornendo l’habitat ideale per le piccole cimici. Per i residenti è un vero problema perché è difficile tenerle lontane dalle abitazioni. Il sindaco Roberto Milan sta valutando ulteriori contromisure e ha chiesto informazioni all’Usl per arrivare a ridurre al minimo i disagi e le proteste di chi deve sopportare questi insetti.
Nicola Stievano
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