Torna l’ora legale: si dorme un’ora in meno ma si guadagna un’ora di luce

Lancette avanti di un’ora nella notte: gli esperti escludono problemi per il sonno. Coldiretti: «Latte e riso per superare il rischio insonnia». Codacons: «Eliminare l’ora solare»

PADOVA. Torna l’ora legale: nella notte tra sabato e domenica si dorme 60 minuti di meno. Alle due del mattino scatta infatti lo spostamento delle lancette degli orologi, portate un’ora avanti. Si tornerà all’ora solare domenica 26 ottobre. Un’ora di sonno in meno, dunque, ma un’ora di luce in più: ora il sole tramonterà «astronomicamente» attorno alle 18.30, ma grazie all’ora legale gli orologi segneranno le 19.30. Ora di luce in più che comporterà tra l’altro notevoli risparmi energetici.

Quasi tutti i paesi industrializzati si sono dati una regola: nell’emisfero boreale il regime di ora legale inizia l’ultima domenica di marzo, mentre nell’emisfero sud (australe) la stessa data ne sancisce il termine. Dalla scelta dei paesi industrializzati si discosta il Giappone che segue, nell’alternarsi delle stagioni, sempre e comunque l’ora solare. Disinteressati all’adozione dell’ora legale la maggior parte dei paesi dell’Africa e dell’Asia. In ogni caso, lo spostamento di un’ora comporterà solo qualche giorno di adattamento al nuovo «fuso orario», mentre come ogni anno ci si dovrà industriare a modificare l’orario di tutti gli orologi di casa e in auto, anche se ormai nell’era digitale tutti i dispositivi (telefonini, iPad e quant’altro) si aggiornano automaticamente, avendo già memorizzato il calendario con il cambiamento d’orario.

L’esperto: «È un falso problema per la salute». «L’ora legale è un falso problema per la salute». A ridimensionare i molti allarmi che annualmente si ripetono, è il prof. Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus, che sdrammatizza i «presunti effetti sfavorevoli legati all’introduzione dell’ora legale, divenuti più una astrazione che un vero problema. La questione dell’adeguamento del nostro orologio biologico all’ora legale, che si ripresenta appena la nuova ora subentra a quella solare modificando temporaneamente alcune abitudini quotidiane, è infatti meno complessa e negativa di quanto si voglia far credere. La variazione di un’ora, infatti, è quasi impercettibile per il nostro corpo: viene assimilata in brevissimo tempo e annullata dalla quotidianità».

Secondo il prof. Peverini, «ritmi di vita e timori di crisi ci hanno assuefatto a convivere con dosi elevate di stress e a trovare rapidamente soluzione a molte situazioni difficili (come il lavoro a turni), per cui lo slittamento di un’ora delle lancette dell’orologio ormai rientra, anzi ricade, intollerabili ’scossoni quotidianì» «Ora legale a parte», ha aggiunto, «non viene invece sottolineata l’esistenza di una più grave e generale mancata presa di coscienza della rilevanza sociale e sanitaria dei disturbi del sonno, in particolare dell’OSAS (sindrome delle apnee ostruttive in sonno), che costituiscono un considerevole capitolo di spesa e che sono anche alla base dei micidiali colpi di sonno al volante». «Per queste patologie», ha proseguito il prof. Peverini, «spendiamo ogni anno diversi miliardi di euro, da tre a sei secondo stime molto difficili da effettuare. Non si conosce neppure con esattezza la percentuale di soggetti affetti in Italia da apnee notturne; nè si investe nella prevenzione e nella terapia di questo disturbo. Anzi, c’è la tendenza a minimizzare culturalmente il problema e a spostare l’attenzione su aspetti legati al benessere del singolo, mentre secondo gli ultimi studi internazionali le percentuali di incidenza della sola OSAS sembrano essere in realtà molto più alte di quanto ritenuto finora - fino al 10% delle donne e 20% degli uomini, con punte fino al 30% nel caso di soggetti con più di 45 anni - con una sorprendente correlazione con la bassa condizione socio-economica».

Il Codacons: «Eliminare l’ora solare, l’80% degliitaliani è d’accordo». Eliminare l’ora solare e far valere quella legale tutto l’anno. È la proposta che oggi il Codacons ribadisce alla vigilia del ritorno all’ora legale fissato per la notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo. Secondo alcuni studiosi americani - spiega l’associazione - lo sfasamento di un’ora determina, in un bambino su due, disturbi del sonno. E risintonizzare i ritmi biologici determina un disagio per l’organismo, anche negli individui adulti. In base ad una ricerca effettuata dal Codacons, l’iniziativa sarebbe condivisa dall’80% degli italiani, stufi dei continui cambi tra ora solare e ora legale. «In tal modo - sostiene il Codacons - si avrebbe il vantaggio di recuperare l’ora di luce anche in inverno, senza subire però il costo economico e il disagio legato all’aggiustamento dell’orario: aggiornamenti sistemi informatici, orari dei treni, termostati temporizzati, dvd, agende elettroniche, radiosveglie, orologi nelle auto, problemi nelle transazioni finanziarie. Inoltre nel risparmio vanno conteggiati tutti i costi relativi ai problemi di insonnia e sonnolenza che incidono pesantemente sulla produttività nella prima settimana lavorativa successiva al cambio. Ricordiamo che in farmacia, a seguito del cambio ora solare/ora legale, aumentano anche le vendite di prodotti contro il jetlag».

Coldiretti: «Latte e riso contro il rischio insonnia». Cibi come il latte e il riso possono aiutare a combattere il rischio insonnia che riguarda circa 12 milioni di italiani e contribuire a un passaggio morbido dall’ora solare a quella legale. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’allarme insonnia determinato dall’obbligo di spostare di un’ora in avanti le lancette dell’orologio, fatto che provoca un cambiamento del ciclo del sonno con rischio di insonnia accompagnata da ansia, nervosismo, malumore, mal di testa e tensione muscolare. Pane, pasta e riso, ma anche lattuga, radicchio, aglio e formaggi freschi, uova bollite, latte caldo e frutta dolce favoriscono il sonno e aiutano l’organismo a rilassarsi, anche in concomitanza con il passaggio alla stagione primaverile, mentre alimenti conditi con curry, pepe, paprika e sale in abbondanza ed anche salatini, alimenti in scatola e minestre con dado da cucina rendono più difficile addormentarsi. «L’alimentazione - riferisce Coldiretti - è in stretto rapporto con il sonno, infatti, ci si addormenta difficilmente a digiuno o comunque non sazi, ma anche nei casi di eccessi alimentari, in particolare con cibi pesanti o con sostanze eccitanti».

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