Tornano i film in sala:il Multiastra al via per primo il 18 giugno

PADOVA. Riparte da un titolo che si spera non sia profetico la programmazione del Multiastra che, tra poco più di una settimana, riaprirà per primo le sale in città con la proiezione di “I Miserabili”, presentato a Cannes un anno fa. Al Porto Astra, invece, aspetteranno ancora qualche giorno, mentre al Lux, salteranno l’indoor a piè pari, cercando di mettere insieme, al massimo la stagione all’aperto a partire da luglio, al Barbarigo.
Altrove, stanno cercando di prendere le misure con una normativa ancora troppo ricca di sfumature, prima di fissare una data sul calendario. Che comunque non sarà quella “pionieristica” del Multiastra. Del resto, come spiega il direttore Alberto Fassina: «Sappiamo benissimo che venderemo pochi biglietti, ma la nostra vuole essere un’apertura simbolica, vogliamo lanciare un segnale e far capire alla gente che il cinema non chiude».
Questo malgrado le indicazioni a disposizione dei gestori siano ancora confuse e parziali: «Abbiamo scelto di tenere il giovedì per cercare di mantenere un minimo d’ordine nella programmazione, visto che quello è, tradizionalmente, il giorno di uscita dei film» prosegue Fassina «inoltre, abbiamo pensato a una sorta di prezzo di benvenuto, che sarà di 6 euro per i film in prima assoluta, e di 5 per quelli che erano appena usciti sullo schermo quando c’è stato il lockdown».
Che è stato ormai quasi 4 mesi fa: nelle sale, infatti, la luce si è spenta il 23 febbraio: «Ricordo che noi abbiamo fatto il primo spettacolo, poi è arrivata l’ordinanza e alle 17 abbiamo chiuso» prosegue il direttore del Multiastra «anche per noi è un salto nel buio, bisognerà vedere come ragioneranno i distributori, se proveranno ad approfittare della scarsa concorrenza o se invece preferiranno non rischiare di buttare un film che nessuno vedrà».
Tra i nodi, anche la gestione dei posti e l’utilizzo della mascherina: «Alla prenotazione online, a chi richiederà più biglietti vicini, il programma farà sottoscrivere una sorta di assunzione di responsabilità, una specie di autodichiarazione che si tratta di congiunti, mentre speriamo vivamente che l’uso della mascherina possa essere limitato ai momenti di comunità, come l’acquisto del biglietto al botteghino. Non è pensabile che una persona scelga di trascorrere due ore con la mascherina per svago». E poi non si potrebbero mangiare i popcorn. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova