Tragedia di Villafranca, la Procura apre un fascicolo per omicidio colposo

La Procura di Padova indaga sull'esplosione avvenuta a Villafranca che ha causato la morte di Ioan Toma, 76 anni. Aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti

Silvia Bergamin
L'appartamento in fiamme
L'appartamento in fiamme

La Procura di Padova ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti in relazione all’esplosione avvenuta nella tarda serata di mercoledì a Villafranca, in via Roma. La tragedia ha causato la morte di Ioan Toma, un uomo di 76 anni, e il ferimento della figlia e del nipote, conviventi nell’appartamento.

Il pubblico ministero ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima per chiarire le cause del decesso e fugare ogni dubbio sulla dinamica dei fatti. Sebbene l’ipotesi principale rimanga quella di un gesto volontario, gli inquirenti non escludono altre piste e le indagini proseguono con grande attenzione.

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Secondo le prime ricostruzioni, Toma avrebbe aperto una bombola di gas da 25 kg nella cucina del suo appartamento al primo piano e, utilizzando un accendino, avrebbe provocato l’esplosione. L’impatto è stato devastante: le fiamme si sono propagate rapidamente, distruggendo quasi completamente il condominio, composto da tre unità abitative.

I vigili del fuoco di Padova, intervenuti tempestivamente con due autopompe, due autobotti e un totale di 12 operatori coordinati dal funzionario di guardia, hanno lavorato per ore per domare l’incendio e mettere in sicurezza l’edificio. Durante le operazioni, il corpo carbonizzato di Toma è stato rinvenuto sotto le macerie del soffitto della cucina.

L’esplosione non ha lasciato indenne nessuno: la figlia e il nipote della vittima, presenti nell’appartamento al momento del dramma, hanno riportato ferite, fortunatamente non gravi. Le altre due famiglie che vivevano nello stabile sono state evacuate, lasciandosi alle spalle non solo le loro case, ma anche ricordi e oggetti di una vita, ora ridotti in cenere.

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Il sindaco di Villafranca, Luciano Salvó, si è subito attivato per offrire un supporto concreto agli sfollati, dimostrando vicinanza e sensibilità in un momento così drammatico. «Abbiamo lavorato senza sosta per garantire alle famiglie una sistemazione temporanea e aiutarle a recuperare un minimo di serenità. La famiglia senegalese è riuscita a tornare nel proprio appartamento, che è quello meno danneggiato.

I parenti di Ioan, invece, hanno trovato un alloggio in affitto nelle vicinanze e hanno potuto portare con sé i propri due cani. Infine, la famiglia macedone è ancora ospitata in un bed and breakfast, ma siamo al lavoro per trovare una soluzione definitiva anche per loro», ha dichiarato il primo cittadino.

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Nonostante l’intervento tempestivo delle istituzioni, il dolore per questa tragedia rimane tangibile. Il sindaco Salvó ha voluto sottolineare l’importanza della comunità in un momento così delicato: «Ciò che è accaduto ha sconvolto profondamente tutti noi».

Grazie alla collaborazione dei vigili del fuoco, le famiglie sono riuscite a recuperare alcuni beni di prima necessità, tra cui alimenti e indumenti. Un piccolo passo verso la normalità, che tuttavia non cancella le ferite profonde lasciate dall’esplosione. «Piano piano – ha concluso Salvó – si tenta di tornare alla normalità, ma ci vorrà tempo per metabolizzare una ferita così profonda».

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