Tragedia in sala parto, medici assolti

Neonato soffocò venendo alla luce, per il giudice i due dottori agirono correttamente
BELLUCO.OSPEDALE PIOVE DI SACCO
BELLUCO.OSPEDALE PIOVE DI SACCO

PIOVE DI SACCO. Il pubblico ministero d’udienza aveva chiesto la condanna a un anno e tre mesi per entrambi. Ma il giudice padovano Beatrice Bergamasco ha deciso altrimenti, accogliendo in pieno le richieste della difesa: assoluzione per tutti e due gli imputati, due medici dell'ospedale di Piove di Sacco, accusati di omicidio colposo in seguito alla morte di un neonato durante il parto per soffocamento. Nessuna responsabilità penale per l’allora primario dell’Ostetricia e ginecologia piovese Antonino Oro, 68 anni (avvocato Daniele Grasso), e per la collega Dana Simona Muresan, 51 (avvocati Mario Testa ed Elena Contarini), medico di guardia quando accadde la tragedia il 21 maggio 2009. All'inizio il travaglio sembra nella norma, quasi subito le complicazioni. Il parto appare lento e difficoltoso, a un tratto si manifesta una distocia di spalla: il piccolo esce con la testa ma si incastra e non riesce a essere espulso. Tante le spinte, poi le manovre della dottoressa “liberano” il neonato: il tutto avviene in sette minuti perché il bimbo è molto grande, pesando 4 chili e 700 grammi. Secondo i consulenti della procura il parto naturale avrebbe dovuto essere interrotto, optando per il cesareo. La mamma, infatti, risultava affetta da diabete gestazionale, patologia che può indurre macrosomia fetale destinata a verificarsi quando il neonato pesa oltre 4 chili. Diverse le valutazioni dei consulenti degli imputati (i professori Massimo Montisci, Fais e Ragusa con il collega Marchesoni): alla luce dei protocolli e delle linee guida in vigore, a loro giudizio la condotta dei medici era stata ineccepibile sotto il profilo delle scelte e delle manovre durante il parto. Tanto più che l’ultima ecografia, eseguita all’ottavo mese di gravidanza, aveva rivelato un peso di 3 chili e 200 grammi, mentre la crescita ulteriore di un chilo e mezzo nell’arco di un mese non era prevedibile.

Tuttavia due anni fa , sotto il profili civilistico, l'Usl 16 di Padova – da cui dipende l’ospedale di Piove – aveva risarcito con il pagamento di 180 mila euro i genitori, una coppia di Campolongo Maggiore nel Veneziano.

Cristina Genesin

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