Tragica morte di Monicelli
Il regista si è buttato dal 5º piano dell'ospedale S. Giovanni di Roma

Il regista Mario Monicelli in una recente immagine
ROMA.
Il regista Mario Monicelli si è ucciso ieri sera intono alle 21 lanciandosi dal pianerottolo del reparto di urologia dell'ospedale San Giovanni di Roma dove si trovava ricoverato da due giorni per un tumore alla prostata. Aveva 95 anni. Il corpo del regista Mario Monicelli è precipitato accanto all'entrata del pronto soccorso dell'ospedale dopo un volo di cinque piani. A sentire il colpo e ad uscire sono stati alcuni dipendenti dell'ospedale che hanno poi dato l'allarme. Sul posto sono subito giunti gli agenti del commissariato Celio e la zona è stata isolata. Il cadavere è rimasto sul posto fino a tardi in attesa che arrivasse il magistrato di turno a Roma. Il regista era stato ricoverato in ospedale soltanto domenica sera. Lo hanno coperto con un telo bianco mentre la pioggia scendeva. Al quinto piano, a una decina di metri di altezza, c'era la finestra illuminata dalla quale si era lanciato. La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, è corsa all'ospedale tra i primi appena saputa la notizia data in diretta nella trasmissione di Fazio e Saviano. Sul posto anche Walter Veltroni: «È terribile: Monicelli se ne va e ci lascia in modo così doloroso. Era un uomo straordinario, coi suoi 95 anni portati con aspra ironia, con la voglia di dire ancora qualcosa, con la rabbia e l'autorevolezza di chi, senza volerlo perché questo era fuori dal suo carattere schivo e scontroso, era considerato da tutti il gran vecchio del cinema italiano». «E' persino sciocco ricordare ora il mare dei suoi film, uno più bello dell'altro, o le risate che noi tutti abbiamo fatto davanti alle sue aguzze commedie. Solo pochi giorni fa la sua voce si era levata in difesa del nostro cinema nel modo in cui sapeva farlo lui, senza retorica con la coscienza di un maestro che era stato autore anche quando - e forse soprattutto - si divertiva a mescolare neorealismo e commedia. Ma Mario Monicelli non rinunciava mai a farci pensare anzi, per lui ridere e riflettere, erano quasi un sinonimo. Ci eravamo illusi che Monicelli fosse eterno. O forse lui ce lo aveva fatto credere, col suo instancabile lavorare, coi suoi progetti mai messi nel cassetto, col suo impegno e la battuta fulminante. Se n'è andato così rendendo ancora più amaro il suo addio. Proviamo per la sua morte un dolore profondo e umano e sappiamo che è una perdita che pesa e che peserà. Addio». Addolorato e sconcertato Giovanni Veronesi, regista, attore e sceneggiatore: «Non so che cosa si dirà domani di quello che è successo, ma una cosa va detta: non ho mai sentito nessuno che si suicida a novantacinque anni. Era davvero speciale». «Sono davvero scombussolato, l'avevo sentito poco tempo fa e pur sapendo che era all'ospedale, non lo sono mai andato a trovare. Peccato». L'assemblea capitolina, ancora riunita a quell'ora per votare l'assestamento di bilancio, ha osservato un minuto di silenzio in ricordo del regista.
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